Page 94 - eBook - La Questione Territoriale
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p ar te prima — r a c c ol t a de gli inter venti
gioco, semiautomatici ed elettronici di cui al comma precedente [quelli previsti dall’art.
110 comma 6 lettera a)] è necessaria l’autorizzazione prevista dall’art. 86 Tulps secondo
le modalità previste dall’art. 1 comma secondo della L.R. 30.04.2012 n. 17”, il cui
rilascio sconterà la valutazione del rispetto dei suddetti limiti.
Inevitabilmente la conseguenza di questo fatto è che sul territorio, in assenza di
offerta di gioco legale, siano tante e diverse le forme di offerta illegale pronte a
soddisfare una domanda di gioco sempre comunque presente.
E qui subentra la valutazione di un altro aspetto che emerge nell’articolo ri-
chiamato: quello secondo cui le misure impugnate sarebbero state adottate da
Comune di Genova e Regione Liguria per il bene dei cittadini.
La domanda da porsi è però la seguente: un provvedimento come quello di
Genova e della Regione Liguria che espelle il gioco legale e apre le porte a
quello illegale fa bene ai cittadini? Bisogna dirsi una volta per tutte ed in tutta
franchezza che un conto è consentire al giocatore / utente di giocare in luoghi
legali, con strumenti legali, con giochi legali, con vincite controllate e limitate,
con criteri di funzionamento valutati e omologati dallo Stato, un altro conto è
lasciare il giocatore / utente in balia di bische clandestine o giochi senza con-
trollo che, inutile ormai nascondersi, tappezzano il territorio.
Devo poi aggiungere che ogni volta che prendo in esame un provvedimen-
to restrittivo della distribuzione spaziale, ogni volta che mi confronto con un
distanziometro nuovo, e mi soffermo, poi, sulla motivazione di impulso (quasi
sempre) della tutela della salute, mi aggredisce un interrogativo, oggi ancora
irrisolto, sull’effettiva idoneità della misura adottata: ma il distanziometro da
luoghi ritenuti sensibili è un criterio che risolve il problema del Gap? In verità
ricorda molto il criterio adottato per installare in modo sano le antenne dei
telefonini (ambito che però con l’argomento gioco legale non ha nulla a che
vedere).
Io francamente da sempre nutro delle perplessità: perché non riesco a capire
come si possa sconfiggere il diabete mettendo le pasticcerie fuori città, senza
peraltro considerare che le strade sarebbero invase da bancarelle abusive di dolci
e dolcetti preparati chissà come e dove. Ma questa è un’altra storia, anche se
credo possa prima o poi diventare improvvisamente di moda.
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