Page 91 - eBook - La Questione Territoriale
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Geronimo  Cardia  —  La  que stione  territ oria L e


               Appare, dunque, evidente il duplice intento del legislatore nazionale di: (i) uni-
               formare la disciplina a livello nazionale nel settore del gioco lecito anche alla
               luce delle normative locali nel frattempo emanate, che rispettino però i principi
               attuativi enunciati nella Delega fiscale; (ii) regolamentare e non impedire o
               espellere dal territorio nazionale le attività relative al gioco lecito per perse-
               guire l’intento di tutelare la fede, l’ordine e la sicurezza pubblica; contemperare
               gli interessi erariali con quelli locali e con quelli generali in materia di salute
               pubblica; prevenire il riciclaggio dei proventi di attività criminose; garantire il
               regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi.
               Sotto altro profilo, il legislatore nazionale sembra dare un altro chiaro segnale
               di stop alle iniziative territoriali che si spingono a vietare sul territorio la di-
               stribuzione del gioco legale sia con limitazioni di orari sia con apposizioni di
               distanziometri per motivi di salute: e su questo sembra potersi richiamare la
               riforma costituzionale del titolo V, tutt’ora al vaglio del Parlamento. L’art. 117
               della Cost., nella nuova veste, attribuisce alla Stato la legislazione esclusiva in
               materia di norme generali per la tutela della salute.   Concede poi allo Stato,
               ed è qui un altro segnale forte, la possibilità di “intervenire in materie o funzioni
               non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o
               dell’unità economica della Repubblica o lo renda necessario la realizzazione di program-
               mi o di riforme economico-sociali di interesse nazionale”.
               Detta riforma di fatto accentra la competenza esclusiva in materia di salute e,
               dunque, tutti i provvedimenti regionali e/o provinciali adottati in forza della
               competenza concorrente andranno valutati anche alla luce della riforma costi-
               tuzionale in itinere.   L’esigenza di unitarietà di disciplina in materia di salute,
               nonché l’esigenza di una capillare istruttoria a livello nazionale tesa a garantire
               l’efficacia delle misure adottate in materia di gioco rispetto alle finalità perse-
               guite, spingono il legislatore nazionale ad attrarre a sé la competenza esclusiva in
               materia, impedendo così, si spera, che le amministrazioni locali possano inter-
               venire con normative disomogenee ed inefficaci rispetto ai propositi perseguiti.


















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