Page 136 - eBook - La Questione Territoriale
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p ar te  prima  —  r a c c ol t a  de gli  inter venti


               correrà precisare che a differenza di quanto si legge nell’ordinanza l’ordina-
               mento giuridico ha a cuore il tema della ludopatia se ne occupa in ossequio
               al principio costituzionale relativo alla salute e che ha scelto per esigenze di
               unitarietà contemplate dalla costituzione di conferire allo Stato la gestio-
               ne del fenomeno. Ed a tal fine (e qui veniamo al secondo punto) il decreto
               Balduzzi è utile posto che in realtà conferma detta impostazione anche dan-
               do un segnale preciso in merito alla valutazione su quali interventi effettua-
               re perché meritevoli di pianificazioni ulteriori rispetto alle tante già esistenti.
               Di questo potrà discutersi anche a breve in procedimenti analoghi in cui si
               chiederà la sospensiva dei dinieghi proprio perché nelle premesse il collegio
               medesimo riconosce la bontà dei motivi di impugnazione e la giurisprudenza
               a favore consolidata”.
               Ma l’attuale situazione giuridica che interessa il comparto degli apparecchi da
               intrattenimento deve essere valutata da una angolazione più ampia. Qualche
               giorno fa, ad esempio, e prima ancora che circolasse il testo del decreto Balduzzi, il
               Tar Lombardia ha emesso un’ordinanza di accoglimento della richiesta sospen-
               siva in merito ad un altro provvedimento cosiddetto “anti-slot”, questa volta del
               Comune di Pioltello, riservandoci un’importante motivazione che vale la pena
               condividere nelle sue sfumature. “Il provvedimento – spiega ancora Cardia - è
               interessante per le due affermazioni contenute. In primo luogo, sembra si possa
               registrare un nuovo punto a favore della giurisprudenza in cui crediamo, secondo
               cui “appare dubbia la sussistenza della competenza delle amministrazioni comu-
               nali ad adottare (...) appositi regolamenti recanti previsioni di carattere limitativo
               all’insediamento delle viste attività, in difetto di una puntuale base normativa”.
               Ed a ben vedere tale affermazione giunge proprio dopo avere nei ricor-
               si passato in rassegna le disposizioni che solitamente vengono adottate da-
               gli enti locali per l’emanazione delle delibere, ivi incluso quell’articolo 50
               comma 7 del Tuel oggetto dell’ordinanza del Tar Piemonte già commentata.
               In secondo luogo il Tar Lombardia ribadisce la dubbia competenza delle ammi-
               nistrazioni comunali quantunque in tema di regolamentazione dell’attività delle
               sale da gioco, la giurisprudenza costituzionale abbia valorizzato la possibile, con-
               corrente tutela dei “soggetti ritenuti maggiormente vulnerabili, o per la giova-
               ne età o perché bisognosi di cure di tipo sanitario o socio assistenziale, e ciò per
               prevenire forme di gioco cosiddetto compulsivo (sentenza n. 300 del 2011)”.
               Con questa precisazione “il Tar Lombardia contribuisce a chiarire la portata ed il
               peso della richiamata sentenza della Corte Costituzionale al punto da detonarla






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