Page 57 - eBook - La Questione Territoriale
P. 57

G E ro NIM o  C A rd IA  —   lA  qu E STI o NE   TE rr IT or IA l E


               dell’istruttoria dell’adeguatezza della misura. Il tutto alla luce del generale prin-
               cipio di proporzionalità, nel rispetto della congruità del mezzo prescelto con
               riferimento allo scopo dichiarato, nonché alla coerenza, razionalità e proporzio-
               nalità tra le circostanze di fatto e il contenuto dell’atto.
               Si è già avuto modo di citare, sul punto, una saggia giurisprudenza secondo cui
               “l’autorità procedente, anche qualora eserciti un potere di natura ampiamente discrezionale,
               nell’emanare il provvedimento, per quanto attiene al suo contenuto intrinseco, è sempre vin-
               colata al rispetto dei principi di utilità e di congruità del mezzo prescelto con riferimento allo
               scopo dichiarato, nonché ai principi di proporzionalità e coerenza tra le circostanze di fatto
               e il contenuto dell’atto e a quello del minor sacrificio possibile per i privati destinatari del
               provvedimento idoneo ad incidere negativamente sulla loro sfera giuridica. (cfr. Cons. Stato,
               23.8.2000, n. 4568). Per questi motivi, in linea di massima, l’adozione di provvedimenti
               … deve essere supportata da adeguati ed idonei pareri di organi tecnici, in modo da conciliare
               i primari e fondamentali interessi pubblici … con l’interesse del privato all’esercizio della
               propria attività imprenditoriale nel rispetto del principio della libertà di iniziativa economica”
               (cfr., ex multis, Tar Veneto, sez. III, 2 gennaio 2009, n. 6).
               L’indagine sull’idoneità delle misure restrittive di orari rispetto alle finalità perse-
               guite è doverosa non soltanto nell’interesse degli operatori economici impegnati
               a servire lo Stato con la distribuzione del gioco legale, ma si pone funzionalmente
               a salvaguardia di interessi generali predominanti, quali: (i) assicurare un’effettiva ed
               efficace misura per i soggetti (ma realmente inquadrati come) deboli e per i sog-
               getti affetti dipendenza patologica; (ii) non favorire l’offerta “parallela” sui territori
               in cui è stata compressa solo l’offerta legale; (iii) contenere gli effetti distorsivi sulle
               fasce deboli e sui soggetti affetti da dipendenza patologia che potrebbero avere
               accesso a forme “parallele” di gioco, non soggette a controlli statali; (iv) arginare il
               danno erariale da perdita di gettito; (v) contenere i ridimensionamenti dei livelli
               occupazionali dell’intero comparto del gioco legale sempre più a rischio per danni
               di chiusura piuttosto che per meri danni economici.
               Il tutto, a meno che non ci convincano del fatto che se si procedesse con la
               riduzione di orario di apertura delle pasticcerie, si determinerebbe la riduzione
               del numero dei diabetici nel comune di interesse; a meno che non ci convin-
               cano che se si chiudessero definitivamente le pasticcerie, si determinerebbe l’e-
               stinzione del problema del diabete nel comune di interesse; a meno che non ci
               garantiscano che in questi casi non si assisterebbe ad una poderosa, consistente
               e mai vista invasione di bancarelle sul territorio, prodighe nell’offrire prodotti
               che qualcuno definirebbe privi dei presidi sanitari di legge.






               56
   52   53   54   55   56   57   58   59   60   61   62