Page 44 - eBook - La Questione Territoriale
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p ar te  prima  —  r a c c ol t a  de gli  inter venti


               designati dall’ANCI e sei presidenti di provincia designati dall’UPI. Dei quattordici
               sindaci designati dall’ANCI, cinque rappresentano le città individuate dall’articolo
               17 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Alle riunioni possono essere invitati altri
               membri del Governo, nonché rappresentanti di amministrazioni statali, locali o di
               enti pubblici. 3. La Conferenza Stato-città ed autonomie locali è convocata almeno
               ogni tre mesi, e comunque in tutti i casi in cui il presidente ne ravvisi la necessità o
               qualora ne faccia richiesta il presidente dell’ANCI, dell’UPI o dell’UNCEM. 4. La
               Conferenza unificata di cui al comma 1 è convocata dal Presidente del Consiglio dei
               Ministri. Le sedute sono presiedute dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, su
               sua delega, dal Ministro per gli affari regionali o, se tale incarico non è conferito, dal
               Ministro dell’interno.”
               Il passaggio normativo in esame sembra aprire un ulteriore spiraglio per il
               riordino della questione cosiddetta territoriale.
               Certamente tale iniziativa rappresenta l’ennesimo tentativo del legislatore
               a livello nazionale di arginare per quanto possibile le fughe in avanti delle
               amministrazioni territoriali siano esse le Regioni o le Province autonome,
               siano essi i Comuni in regime autonomo. Fughe in avanti consistenti essen-
               zialmente negli ormai arci-noti provvedimenti limitativi alla distribuzione
               sul territorio di rispettiva competenza del gioco legale: (i) sia in termini di
               distanziometri (così ampi da determinare non una regolamentazione di di-
               stribuzione ma l’espulsione radicale); (ii) sia in termini di limitazioni di orari
               (al punto da consentire orari di apertura sale o di funzionamento apparecchi
               così ristretti da rendere di fatto impossibile una raccolta sufficiente a giusti-
               ficare l’apertura); (iii) sia in termini di divieti pubblicitari (così radicali da
               impedire totalmente ogni forma di comunicazione).
               Ed ecco una prima riflessione che va messa in evidenza. Il comparto del gio-
               co legale si attende una regolamentazione ordinata non solo sotto il profilo
               spaziale (per arginare l’effetto espulsivo dei distanziometri senza controllo),
               ma anche sotto il profilo temporale (per arginare i fenomeni locali di incon-
               trollate limitazioni di orari) e sotto il profilo della comunicazione (per evi-
               tare locali divieti assoluti di pubblicità che mal si conciliano con l’iniziativa
               economica e con la regolamentazione a livello nazionale).
               Sotto altro aspetto deve oggi portarsi all’attenzione l’importanza che sia ri-
               spettato il termine del 30 aprile 2016 imposto dal legislatore per il riordino
               delle regole.
               La preoccupazione ha origine nel fatto che la mente corre ad un altro ten-






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