Page 41 - eBook - La Questione Territoriale
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Geronimo Cardia — La que stione territ oria L e
individuare aree circoscritte di divieto di distribuzione del gioco legale come
annunciato nei provvedimenti stessi) di fatto ed in realtà determina il divieto as-
soluto sull’intera area del comune e non su parti di essa. Ed infatti, per l’ampiezza
del raggio di interdizione (300 metri) e/o per la numerosità dei luoghi sensibili
individuati non vi è alcuna via o area in Bolzano in cui possa essere esercitata
l’attività del gioco lecito, come risulta da perizie redatte dagli operatori legali.
In particolare, la percentuale di territorio comunale interdetto viene individuata
nel 99,67 %, addirittura adottando criteri prudenziali di valutazione.
Ciò accade sostanzialmente dal 2012 (con effetti fatti retroagire al 2011). I fatti
poi dicono che in questi anni, a nessuna nuova realtà di operatori di gioco legale
è quindi stato consentito di aprire. Alle realtà di operatori legali preesistenti, in-
vece, è stata concessa un’autorizzazione quinquennale che sostanzialmente risale
al 1/1/2011.
Allo scadere del quinquennio, il 31/12/2015, che invece è di questi giorni, le
realtà preesistenti si stanno vedendo recapitare dei provvedimenti di avvio del
procedimento di decadenza per violazione del distanziometro. Ciò necessaria-
mente sta interessando il 100 % degli operatori di gioco legale superstiti. Perché
nessuno di essi può dimostrare di trovarsi in un’area consentita dal distanziome-
tro. Tutti sono, quindi, chiamati a chiudere e nessuno potrà spostarsi o aprire in
altre vie della città perché tutte le vie o aree della città risultano vietate.
Quali le conseguenze del teorema del proibizionismo già tangibili sul territorio
di Bolzano? La risposta è semplice. Certamente bisogna ver chiaro il crollo a
zero del gettito erariale. Ed infatti le imposte specifiche sul gioco sono dovute
in misura percentuale rispetto ai volumi di gioco legale e le imposte sul reddito
sono calcolate sui risultati di operatori chiusi. Poi va visto con preoccupazione
il consolidamento dell’offerta illegale di gioco. È ormai chiaro a tutti che ogni
tempo o spazio sottratto all’offerta legale di gioco è tempo e spazio messo a
disposizione della divulgazione della offerta di gioco illegale per soddisfare una
domanda di gioco che comunque esiste. Allo stesso tempo è chiaro altresì che
a nulla vale prevedere provvedimenti che proibiscano prodotti già vietati e co-
munque già diffusi quali i cosiddetti surrogati delle splot, perché l’illegalità nel
gioco trova la sua origine primaria nel proibizionismo). E da ultimo, non certo
in ordine di importanza, va valutata con attenzione l’esposizione dei giocatori
a più rilevanti rischi di ludopatia, che proprio agli stessi enti territoriali sta a
cuore. La divulgazione dell’offerta illegale di gioco, infatti, comporta la messa a
disposizione di prodotti di gioco illegali. I prodotti illegali sono prodotti senza
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