Page 87 - eBook - La Questione Territoriale
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Cosa sta succedendo a milano
con le impugnazioni dell’ordinanza
limitativa di orari
sito as.tRo 28 noVembRe 2014
il
momento non è dei migliori. Dopo l’ondata delle leggi regionali e dei
provvedimenti comunali con distanziometri uno diverso dall’altro ma co-
munque tutti idonei a proibire piuttosto che a regolamentare, è in questi
giorni il momento della moda comunale dell’apposizione di limitazioni di orari
all’apertura di locali ed al funzionamento degli apparecchi legali (ripeto legali).
Dei decreti presidenziali che hanno accolto in prima istanza le richieste di
alcuni operatori ricorrenti si sa tutto. Mentre delle ordinanze del Tar emesse
successivamente si sa che anziché confermare l’orientamento assunto col de-
creto esse hanno sancito il rigetto dei decreti. E ciò è accaduto prima e dopo
l’emanazione di altri provvedimenti di rigetto in giro per l’italia (come Reggio
Calabria e Padova).
Stupisce che le 8 ordinanze emesse dal Tar Lombardia sostanzialmente coinci-
dano l’una con l’altra salvo qualche sfumatura e ciò in quanto non tutti i ricorsi
hanno fatto leva sugli stessi motivi.
Ora, al di là della battaglia radicale sull’inidoneità della misura (limitazione di
orari) rispetto all’obiettivo (tutelare fasce deboli) che probabilmente si pone
ad un livello di discussione più vicino al merito che a quello sommario della
pretesa cautelare, dispiace notare che non vi sia, nelle ordinanze, una valutazio-
ne di un duplice aspetto formale (ma dai riflessi sostanziali).
Da un lato, ammesso e non concesso che abbia titolo ad apporre le limitazioni
di orari ai sensi dell’articolo 50, comma 7, il Comune avrebbe dovuto seguire
l’iter stabilito dalla medesima norma ovvero quello di conformarsi agli indirizzi
del consiglio comunale. Dall’altro, non sfuggirà che l’articolo in questione si
riferisca agli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali e non anche
all’orario di funzionamento degli apparecchi.
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