Page 85 - eBook - La Questione Territoriale
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Geronimo  Cardia  —  La  que stione  territ oria L e


               Qualcuno potrebbe sostenere che il legislatore allora tenti di dar forza al
               sistema di funzionamento degli incassi precisando che le risorse immesse
               negli apparecchi sono risorse statali, che vanno riversate tutte in capo al
               concessionario e che questo effettui i pagamenti alla filiera a valle ‎della
               rinegoziazione dei contratti. Il tutto con la conseguenza che gli operatori
               della filiera che decidono di non riversare le somme devono essere segnalati
               all’amministrazione per essere indicati alla Procura della Repubblica: e qui
               si comincerebbe a parlare di peculato e non di appropriazione indebita.
               Il tutto come se queste posizioni fossero da sole idonee a indurre nello spa-
               zio di un mattino tutti i soggetti coinvolti (13 concessionari, migliaia di ge-
               stori e decine di migliaia di esercenti) a ‎rinegoziare velocemente i rapporti
               contrattuali. Tra l’altro senza che sia individuato il quantum dal legislatore.
               E se qualcosa non funziona? Si deve ricorrere alla giustizia? Civile? Penale?
               E su che tempi di reazione possiamo contare?
               Detto questo, è evidente che la legge Delega, annunciata peraltro nello
               stesso provvedimento, dovrà senza indugio (cioè prima che si creino pa-
               ralisi e danni a privati ed erariali, di interesse pubblico quali cali di gettito
               o dilagare dell’illegalità) porre rimedio alle lacune orative e tecniche della
               norma iniqua e frettolosa.
               Non può certo accettarsi che in caso di non funzionamento tecnico del-
               la norma debbano sopperire i concessionari come la sciagurata lettera b),
               norma di copertura, prevede con versamenti comunque dovuti già da apri-
               le.  Non può accettarsi che ai concessionari sia lasciato l’onere ed il rischio
               di rivoluzionare il funzionamento di un sistema concessorio diversamente
               impostato.
               Altro aspetto che grida vendetta è il trattamento iniquo riservato al mercato
               parallelo - se non illegale - della distribuzione del gioco che continua ad
               esser fuori dai prelievi in questione ed al quale è stata chiesta una sanatoria
               per punto neanche paragonabile all’acquisto di un solo diritto Vlt.
               E per chiudere, visto che la norma è studiata nell’ottica di una più ampia
               rivisitazione del settore, stupisce che da sopra il comparto legale continui
               ad essere vessato e prosciugato dallo Stato, mentre da sotto sia, sempre dallo
               Stato, abbandonato a se stesso nei confronti di una normativa territoriale
               (comunale e regionale) scellerata e disorganizzata (e difesa dai Tar, dal Con-
               siglio di Stato e dalla Corte Costituzionale senza entrare nel merito): non
               c’è un’ordinanza comunale o legge regionale che preveda un distanziome-






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