Page 83 - eBook - La Questione Territoriale
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stabilità, avv. Cardia:

               “norme sui giochi carenti

               e incomplete, rischiano

               di favorire illegalità”



               GioconeWs.it 24 DicembRe 2014





              il
                      Governo ha tra le proprie prerogative quella di compiere scelte di
                      politica  economica  usando  ove occorra la  leva  fiscale,  ricorrendo
                      alla scienza delle finanze. Ora ‎la scelta compiuta dal Governo nella
               legge di Stabilità è quella di attingere dal settore del gioco, ed in particolare
               dagli apparecchi, prelevando un importo pari a 500 milioni di euro annui, in
               aggiunta a quelli che ad oggi già vengono prelevati pari per gli apparecchi a
               circa 4 miliardi annui.
               Si qui nulla di tragicamente nuovo: il mercato del gioco, soprattutto quel-
               lo degli apparecchi, non piace mai a nessuno durante l’anno, ma con le
               esigenze di gettito alle porte è sempre quello più ricercato. Si pensi, tra
               tutti, ai prelievi milionari imposti ai concessionari con cosiddetto “decreto
               Abruzzo” all’indomani del drammatico terremoto o più semplicemente ai
               continui aumenti di Preu (l’imposta sul gioco) succedutisi nel tempo.
               La novità dove sta allora? Sta nel fatto che il Governo ha indicato chiara-
               mente che la somma è dovuta da tutti i soggetti della filiera: non solo dai
               concessionari (che ricordiamo sono solo 13).
               E il problema quale sarebbe? Perché gli operatori - tutti - si lamentano?
               Sicuramente la lamentela è legata all’ennesimo - questa volta forse insoste-
               nibile - ricorso al gioco per finanziare una spesa pubblica che tutti - dalla
               Corte dei Conti agli esperti, dai cittadini alle autorità estere - considerano
               fuori controllo.
               Ma le note dolenti non finiscono qui: bisogna confrontarsi in primo luogo
               con le carenze della normativa stessa (idonee a pregiudicarne la tenuta co-
               stituzionale o comunque a compromettere il funzionamento delle attività






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