Page 82 - eBook - La Questione Territoriale
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P A r TE P r IMA – r A C C ol T A d E G l I INTE r v ENTI
degli apparecchi”. Ecco che son previste “forme vincolanti di partecipazione
dei Comuni competenti per territorio” che non includono quindi poteri au-
tonomi deliberativi.
Senza contare che l’approvanda riforma del titolo V della parte II della Costi-
tuzione (art. 24 e ss. del Ddl n. 1429 – approvato dal Senato l’8 agosto 2014),
all’articolo 117 della Cost., attribuisce alla Stato la legislazione esclusiva in ma-
teria di norme generali per la tutela della salute e concede poi allo Stato la
possibilità di “intervenire in materie o funzioni non riservate alla legislazione esclusiva
quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica della Repubblica
o lo renda necessario la realizzazione di programmi o di riforme economico-sociali di
interesse nazionale”.
Più volte, infine, è stato messo in evidenza che i temi che si trattano non stan-
no a cuore solo del singolo operatore, ma devono essere valutati nell’interesse
comune non solo del comparto, che pure basterebbe, ma dell’intera collettività.
Gli interessi generali sono: (i) arginare la criminalità organizzata sempre pronta
ad offrire gioco illegale sui territori in cui è stata compressa l’offerta legale; (ii)
contenere gli effetti distorsivi sulle fasce deboli che potrebbero avere accesso
a forme di gioco illegale, dunque prive di regole, dunque per definizione più
pericolose e dannose; (ii) arginare il danno erariale da perdita di gettito erariale;
(iii) contenere i ridimensionamenti dei livelli occupazionali dell’intero com-
parto colpito dall’ordinanza.
Possibile che non riesca a mettere la parola fine al problema? A volte ci si chie-
de: ma se una parte anche minima del Preu fosse destinata agli enti territoriali
in cui matura (un po’ come accade per l’Imu sugli immobili, per intendersi) il
gioco avrebbe avrebbe ancora tutti questi nemici?
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