Page 81 - eBook - La Questione Territoriale
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G E ro NIM o  C A rd IA  —   lA  qu E STI o NE   TE rr IT or IA l E


               Senza contare che nella quasi totalità dei casi, anche volendo considerare ap-
               plicabile l’articolo 50 comma 7 del Tuel, i Comuni non seguono il precetto
               della medesima disposizione che prevede di seguire gli indirizzi del consiglio
               comunale.
               In tutti i modi si tenta poi di mettere in evidenza che la misura proposta di li-
               mitare l’orario di funzionamento degli apparecchi non è idonea per perseguire
               l’obiettivo dichiarato di contrastare l’insorgere di fenomeni devianti nell’uti-
               lizzo degli apparecchi di intrattenimento). Anche in aula si è più volte tentato
               di far riflettere ponendo un semplice interrogativo: chi può affermare che la
               riduzione degli orari di apertura delle pasticcerie sia misura idonea a ridurre
               il numero dei soggetti affetti da diabete? Chi può escludere che chiuse tutte le
               pasticcerie i golosi accedano al mercato delle bancarelle illegali con dolci pro-
               dotti e provenienti chi sa da dove e che dunque possono seriamente fa male?
               A più riprese si mette in evidenza che i Comuni dimostrano di non fare mai
               una valutazione dell’efficacia della misura rispetto all’obiettivo, non si valuta
               minimamente se lo strumento della riduzione degli orari sia l’unico o sia di
               per sé idoneo a perseguire lo scopo, così come i tentativi di quantificazione del
               fenomeno sono basati su considerazioni del tutto ipotetiche, se non addirittura
               smentite dalle Asl locali.
               Il tutto senza contare che la previsione di orari non trova copertura normativa
               né a livello nazionale, né in alcuni casi a livello regionale.
               Il decreto Balduzzi, per un verso, con chiarezza affida alla competente autorità
               statale la potestà di pianificare l’utilizzo degli apparecchi, dovendo invece le
               amministrazioni locali partecipare attraverso il meccanismo della Conferenza
               Unificata, e non attraverso l’attribuzione di competenze legislative/regolatorie
               autonome indipendenti e disomogenee.
               Inoltre, la Delega fiscale (approvata con la legge n. 23 dell’11.03.2014) dispone
               il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici in un co-
               dice per “introdurre e garantire l’applicazione di regole trasparenti e unifor-
               mi nell’interno territorio nazionale in materia di titoli abilitativi all’esercizio
               dell’offerta di gioco, di autorizzazioni e di controlli, garantendo forme vinco-
               lanti di partecipazione dei Comuni competenti per territorio al procedimento
               di autorizzazione e di pianificazione, che tenga conto di parametri di distanza
               da luoghi sensibili validi per l’intero territorio nazionale, della dislocazione lo-
               cale di sale da gioco e di punti di vendita in cui si esercita come attività princi-
               pale l’offerta di scommesse su eventi sportivi, nonché in materia di installazione






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