Page 80 - eBook - La Questione Territoriale
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p ar te prima — r a c c ol t a de gli inter venti
quali sicurezza, ordine pubblico ed esigenze di gettito erariale.
Le limitazioni orarie, a volte devastanti al punto di più che dimezzare gli orari
di apertura quotidiani, incidono negativamente sulle entrate degli operatori in
modo così consistente da pregiudicarne l’operatività. Ed infatti all’abbattimen-
to delle ore di funzionamento corrisponde necessariamente l’abbattimento dei
ricavi commisurati alla durata della raccolta, mentre lo stesso non può dirsi per
i costi - quasi tutti fissi tra struttura e personale - con la conseguenza che si
determina una perdita durevole e strutturale al punto di cagionare la definitiva
compromissione dell’operatività, il ridimensionamento occupazionale e forse
la chiusura.
Ovvio che un provvedimento che determini la chiusura di attività economiche
legali in favore di altri interessi ritenuti maggiormente tutelabili, non può dirsi
che abbia effettuato in materia i doverosi bilanciamenti.
E ciò soprattutto quando nell’ordinanza comunale (come quella di Formia
annullata dal Tar di Latina) non v’è un’evidenza circostanziata né del problema
che si vuole risolvere (gioco patologico o altro che in realtà è ben più limitata
di quel che si paventa) né dell’efficacia della misura che si intende adottare
(la riduzione di orari non è né curativa né idonea a ridurre la tentazione del
soggetto debole). In quanto, in presenza di queste carenze il principio del bi-
lanciamento degli interessi (al quale i giudici spesso di affidano) deve essere
valutato con maggiore attenzione avendo riguardo di considerare le menoma-
zioni imposte in capo ai soggetti che subiscono la limitazione, in questo caso di
orari. In altre parole, prima di ammazzare un comparto, almeno cerchiamo di
accertare preventivamente che lo si fa per un motivo che esiste e che si conosce
e perché si adotta uno strumento insostituibile ed efficace alla risoluzione del
problema paventato.
Nelle impugnazioni si mette in evidenza poi che le ordinanze incidono di-
rettamente sull’orario di funzionamento degli apparecchi, anziché sull’orario
di esercizio dei locali ove essi sono collocati e che ciò non trova supporto in
alcuna fonte normativa e si pone in contrasto con la normativa di matrice
statale, nonché con gli obblighi concessori dettati dall’Agenzia delle Dogane e
dei Monopoli posto che lo spegnimento degli apparecchi influirebbe negati-
vamente proprio sul rispetto delle vigenti disposizioni in materia di controllo
e di lettura degli apparecchi stessi, nonché sui livelli di servizio richiesti dalle
convenzioni di concessione, generando, così, inadempimenti ed ingenti penali
a carico degli operatori del settore.
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