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il proibizionismo di napoli, il rischio

               di espulsione delle scommesse
               e la chiusura degli operatori legali




               Gioco neWs apRile 2016




               con
                                 delibera del Consiglio Comunale di Napoli n. 74 del
                                 21/12/2015, pubblicata sull’albo pretorio dal 4/1/2016
                                 al 19/1/2016, è stato approvato il “Regolamento sale da
               gioco e giuochi leciti”. Ne rappresenta un atto presupposto la delibera n. 993
               del 23 dicembre 2013 della Giunta avente ad oggetto un programma integrato
               finalizzato ad aumentare la consapevolezza dei rischi connessi al gioco. Anche
               il Comune di Napoli, dunque, ha emesso il suo regolamento anti gioco legale
               scagliandosi contro ogni tipo di sala (scommesse, dedicata Vlt o bingo etc) e
               contro gli apparecchi comma 6 a).
               Analizzata con attenzione la portata dei provvedimenti ci si accorge che anche
               il Comune di Napoli si è dotato: (i) di un distanziometro che anziché regola-
               mentare la distribuzione, proibisce la distribuzione del gioco lecito, (ii) di un
               obbligo di vagliare ogni tipo di subentro di attività così da far chiudere tutte
               le concessioni esistenti in scadenza come quelle delle scommesse; (iii) di una
               limitazione di orari che rappresenta più una chiusura imposta che una regola-
               mentazione (si parla di 8 ore se non addirittura 5 giornaliere per gli apparecchi),
               (iii) di un divieto assoluto di pubblicità e non di una sana regolamentazione
               della medesima.
               Quel che più stupisce è che tali misure proibizionistiche (ed in quanto tali
               palesemente illegittime) giungano in un momento in cui sia il legislatore sia
               la giurisprudenza stanno dimostrando di volersi ribellare a misure scoordinate
               ed a-tecniche del territorio. Il legislatore, lo ricordiamo ancora, ha chiesto alla
               Conferenza Unificata di porre la parola fine a questo tipo di provvedimenti, da
               un lato, la giurisprudenza sta cominciando ad indicare chiaramente ai Comuni
               che non possono né sottrarsi da un’istruttoria per evitare gli effetti espulsi-
               vi né sottrarsi da una verifica di proporzionalità della misura di limitazione






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