Page 33 - eBook - La Questione Territoriale
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Geronimo  Cardia  —  La  que stione  territ oria L e


               della Costituzione secondo cui “Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle
               Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali,
               riservata alla legislazione dello Stato”. In aggiunta sì è richiamato spesso che il
               consolidato orientamento giurisprudenziale che si è formato riguardo ai campi
               cosiddetti elettromagnetici ed alla necessità di installare antenne per la telefonia
               mobile, in base al quale gli Enti locali e territoriali comunque non possono
               porre limiti superiori a quelli posti dalla legislazione nazionale.
               (iv) È stato anche richiamato anche il fatto relativo alla determinazione dei
               livelli essenziali delle prestazioni sanitarie concernenti diritti civili e sociali, e
               che l’art. 117 comma 2 lettera m), della Costituzione prevede la competenza
               legislativa esclusiva in capo allo Stato per garantire trattamenti uniformi sull’in-
               tero territorio nazionale.
               (iv) Illegittimità della Legge Regionale quantomeno nella parte in cui deter-
               mina l’effetto espulsivo, per lesione della libertà di iniziativa economica tutelata
               dall’art. 41 Cost.
               (v) Ultimo non certo per ordine di importanza è poi quanto è stato spesso
               richiamato con riferimento alla violazione del principio costituzionale della
               libera iniziative economica, di cui all’articolo 41 della Costituzione, che con
               l’effetto espulsivo risulta evidentemente frustrata dall’impossibilità oggettiva
               consentire l’uso del gioco legale su tutto il territorio interessato. Ed ecco che
               anche sotto questo profilo l’effetto espulsivo ha l’evidente impatto sulla valu-
               tazione della questione in esame non potendosi certamente ritenere propor-
               zionato il cosiddetto “sacrificio imposto al privato”, posto che il medesimo più
               che un sacrificio è definibile piuttosto una mutilazione radicale dell’attività di
               impresa, uno sradicamento integrale dell’attività di impresa dal territorio. Se,
               come dimostrato, il privato, per effetto della normativa territoriale, non potrà
               distribuire il gioco legale in alcuna parte del territorio interessato, di che tipo di
               sacrificio stiamo parlando? Certamente di un sacrificio totale. Ed un sacrificio
               totale può essere considerato “relativo” al punto da ritenerlo bilanciato rispetto
               alla tutela di altri interessi? Un bilanciamento è un bilanciamento non uno
               sbilanciamento totale.
               Di tutto questo la giurisprudenza sta dimostrando di cominciare a tenere conto.
               E tra tutte le ordinanze e sentenze di riferimento vale qui richiamare una re-
               cente pronuncia che sembra aprire lo spiraglio giusto e che si aggiunge al pro-
               cedimento in essere attualmente innanzi alla Corte Costituzionale per il vaglio
               della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’art. 7, della legge regionale






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