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il distanziometro di Vicenza



               DicHiaRaZione Rilasciata al GioRnale Di VicenZa Del 22 GiUGno 2012




               sUi
                             media locali di Vicenza si parla da qualche giorno della chiusura
                             di una sala giochi da parte del Comune. E mi è stato chiesto di
                             individuare quale fosse la cosa migliore da fare. Credo che in
               questi casi la cosa migliore da fare sia un servizio di informazione a beneficio
               dei cittadini in modo che possano farsi un’idea a trecentosessanta gradi sul tema.
               Forse non tutti sanno che la sala in questione nasce da un’idea di un imprendi-
               tore locale stimato, che d’intesa con un importante Concessionario dello Stato
               ha cominciato a realizzare il suo progetto sin dal 2011, dopo avere effettuato
               tutte le domande del caso al Comune, ricevendo da questo segnali chiari come
               ad esempio la richiesta del pagamento della tassa sulla pubblicità della sala da
               gioco su strada.
               Solo dopo avere effettuato tutti gli investimenti per la realizzazione della sala
               (lavori, impegno a pagare il canone di locazione e gli stipendi), l’imprenditore
               ha dovuto prendere atto della decisione del Comune di emettere il regolamen-
               to col quale si dice di voler impedire l’apertura di sale nei dintorni (500 metri)
               da determinati luoghi sensibili.
               Inizialmente l’imprenditore, per non licenziare i lavoratori, ha anche pensato di
               adattarsi alla politica del Comune (anche rinunciando alle spese sostenute per
               la realizzazione della sala) e si è messo a cercare una soluzione alternativa che
               non fosse vicina ad alcun luogo ritenuto sensibile dal Comune. Ma con sor-
               presa ha dovuto apprendere che per effetto dell’applicazione del regolamento,
               cancellando tutte le “aree proibite”, ad oggi di fatto è tecnicamente impossibile
               aprire una sala su praticamente tutta Vicenza! Ed il quesito che si è posto è: si
               tratta di una misura giusta? Si tratta di una misura coerente con le premesse del
               regolamento?
               E qui è cominciato il calvario dell’imprenditore e dei suoi lavoratori perché
               nello spazio di pochi mesi la Questura competente prima ha rigettato provvi-
               soriamente la richiesta di apertura, poi ha sospeso il provvedimento di rigetto,
               poi ha emesso il provvedimento definitivo di diniego ed, infine, ha rilasciato la






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