Page 50 - eBook - La Questione Territoriale
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P A r TE P r IMA — r A C C ol T A d E G l I INTE r v ENTI
che prevedono la riduzione della competenza del territorio in materia di salute
e la modifica dell’articolo 117 della Costituzione, il potere dello Stato di avo-
care a se la regolamentazione di materie concorrenti per esigenze particolari
come quella in esame (art. 24 e ss. del Ddl n. 1429 – approvato dal Senato l’8
agosto 2014).
In particolare, l’art. 117 della Costituzione, nella nuova approvanda veste, attri-
buisce allo Stato la legislazione esclusiva in materia di norme generali per la
tutela della salute e concede allo Stato la possibilità di “intervenire in materie o
funzioni non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità
giuridica o dell’unità economica della Repubblica o lo renda necessario la realizzazione
di programmi o di riforme economico-sociali di interesse nazionale”.
Detta riforma di fatto accentra la competenza esclusiva in materia di salute e,
dunque, tutti i provvedimenti regionali e/o provinciali adottati in forza della
competenza concorrente andranno valutati anche alla luce della riforma costi-
tuzionale in itinere.
L’esigenza di unitarietà di disciplina in materia di salute, nonché l’esigenza di
una capillare istruttoria a livello nazionale tesa a garantire l’efficacia delle misure
adottate in materia di gioco rispetto alle finalità perseguite, spingono il legisla-
tore nazionale ad attrarre a sé la competenza esclusiva in materia, impedendo
così che le amministrazioni locali possano intervenire con normative disomo-
genee ed inefficaci rispetto ai propositi perseguiti
In altre e semplici parole, sembra potersi registrare oggi una sempre maggiore
consapevolezza del fatto che se una competenza a livello territoriale sussiste in
materia di distribuzione di giochi legali, questa non possa spingersi al punto
di imporre una politica territoriale proibizionistica e scoordinata in contrasto
con i principi nazionali, attraverso gli strumenti delle limitazioni di orario dei
cosiddetti distanziometri che, anziché regolamentare la distribuzione del gioco
legale sul territorio, per come sono concepiti, determinano la radicale espulsio-
ne dal territorio del gioco legale.
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