Page 74 - eBook - La Questione Territoriale
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               da gioco d’azzardo sono quasi trecento, con un aumento del 40 % in ognuno degli ultimi
               tre anni stimando in 2.500 le persone che avrebbero bisogno di cure”. Non è chiaro (i)
               come l’Amministrazione, assumendo il dato SerT di 300, abbia potuto stimare
               in 2.500 le persone bisognose di cure; (ii) se il paventato aumento progressivo
               dei malati di Gap negli ultimi tre anni sia un aumento “di prevalenza” (che
               non distingue se il numero dei visitati sia solo di nuovi casi o il numero misto
               di casi recidivi già trattati e nuovi e diversi casi), ovvero “di incidenza “ (dove
               l’incremento è dato solo da nuovi casi); (iii) se vi sia una valutazione sui soggetti
               che l’ordinanza intende salvaguardare (giovani ed anziani) - peraltro, è stato
               sostenuto che i dati richiamati nell’ordinanza non risulterebbero forniti o sol-
               lecitati dalla Asl di riferimento -; (iv) da dove risulti quanto asserito e che cioè
               “a Milano, la dipendenza da gioco nella misura del 75 % del totale, è specificatamente
               riferita all’utilizzo delle apparecchiature per il gioco di cui all’art. 110, comma 6, Tulps
               e che, quindi, tali apparecchi da gioco sono da considerarsi, nella loro eccezione negativa,
               strumenti di grave pericolo per la salute individuale ed il benessere psichico e socio-eco-
               nomico della popolazione locale, oltre che motivo di forte disagio e origine di episodi di
               disturbo della quiete pubblica”.
               Senza contare che il sindaco ha adottato le limitazioni orarie senza gli indi-
               rizzi del Consiglio comunale, per giunta col parere sfavorevole della com-
               missione consultiva, istituita dalla legge regionale n. 6/2010 e composta da
               rappresentanti delle associazioni dei pubblici esercizi, delle organizzazioni
               sindacali dei lavoratori del settore, delle associazioni dei consumatori e degli
               utenti e della Cciaa.
               Altro aspetto contestato è che non si trova una valutazione della idoneità della
               misura in quanto al perseguimento dello scopo dichiarato.
               Sotto questo profilo, ammesso e non concesso che come si legge nella ordi-
               nanza del Consiglio di Stato “le censure che lamentano l’irragionevolezza e la spro-
               porzione dell’azione amministrativa sono inammissibili nella parte in cui sollecitano il
               giudice amministrativo a esercitare un sindacato di merito sulle scelte ampiamente discre-
               zionali rimesse alle valutazioni tecniche ed amministrative dell’organo politico”, tuttavia
               è altrettanto vero che, come ivi espressamente indicato, il sindacato va operato
               laddove le misure “trasmodano nell’abnormità”.
               Nel caso in questione la misura trasmoda nell’abnormità per tutta una serie di
               ragioni. L’abnormità va ricercata nei seguenti aspetti:
               (i) la macroscopica inidoneità della misura adottata a perseguire gli obiettivi di
               contenimento del gioco patologico (chi può affermare che la riduzione degli






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