Page 18 - eBook - La Questione Territoriale
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Prefazione



               pieR paolo baRetta,  SoTToSEGrETArIo All’ECoNoMIA E AllE FINANzE






               Come può lo Stato intervenire per favorire una corretta gestione del gioco
               pubblico? È possibile trovare un punto di equilibrio nell’offerta di gioco che
               evidenzi gli aspetti “ludici” e non quelli “ludopatici”? Ci sono le condizioni per
               un accordo tra lo Stato ed Enti locali su una materia così delicata e controversa?
               A queste domande è dedicato il bel libro di Geronimo Cardia. La pretesa non è
               quella di dare un “verdetto”, come opportunamente ricorda Alessio Crisantemi
               nel preambolo al libro. Eppure, attraverso la lettura della realtà legislativa che il
               libro ripercorre, si intravedono le strade da imboccare.
               Una prima risposta ci viene dalla conferma della riserva statale in materia di
               giochi che, prima ancora che nella raccolta di risorse finanziarie, si sostanzia
               nella esigenza di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica e, contemporaneamen-
               te, di contrastare le varie forme di illegalità di un fenomeno, quale il gioco e le
               scommesse, che è insito nella società.
               Il panorama che abbiamo davanti non è dei più allettanti: i cambiamenti conse-
               guenti alla evoluzione tecnologica e alle condizioni internazionali di mercato,
               soprattutto nell’industria del gioco, non sono sempre stati adeguatamente ac-
               compagnati da un corrispondente quadro regolatorio che, nel giusto tentativo
               di porre freno al diffondersi indiscriminato del gioco illegale, governasse nel
               contempo, la crescita del disagio sociale.
               Lo scorso anno il tentativo di intervento normativo di riorganizzazione del
               settore dei giochi, sebbene condiviso ampiamente da tutte le parti sociali, pur-
               troppo non è andato in porto e, successivamente, a delega scaduta, si è cercato
               di salvaguardarne almeno gli aspetti essenzialmente necessari, volti ad una mag-
               giore tutela della fede e della salute pubblica e, non lo nego, a salvaguardare le
               altrettanto necessarie entrate erariali.
               Non è un caso, quindi, che nella legge di Stabilità per il 2016, oltre alle regole
               più specificamente tecniche di riordino del settore, si sia provveduto a sistema-
               tizzare, codificandolo, l’accordo degli enti locali per definire i criteri di distri-
               buzione e concentrazione territoriale dei locali adibiti al gioco autorizzato. Si è






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