Page 124 - eBook - La Questione Territoriale
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               sioni già avviate l’analisi sia stata operata eccome, che la medesima abbia dato
               come risultato che al momento la distribuzione esistente sia non solo giusta ma
               anche necessaria o quantomeno funzionale alla occupazione del territorio da
               parte dello Stato con l’offerta di gioco legale, controllato e regolamentato come
               misura di chiaro contrasto all’offerta di gioco illegale. Il tutto senza contare che
               tale modalità di azione consente di salvaguardare altresì i diritti quesiti dagli
               operatori del mondo legale che abbiano partecipato e vista aggiudicata una
               concessione, che pure dovrebbero contare in uno stato di diritto al momento
               del contemperamento degli interessi.
               Sin qui il merito della vicenda che chiunque, con gli occhi del terzo senza in-
               teressi in gioco senza esigenza di spostare l’opinione sul sensazionalistico, è in
               grado di valutare quantomeno come controversa.
               Ora nel caso di Bolzano a monte dei provvedimenti comunali c’è una legge
               della Provincia Autonoma che sposta la competenza di valutare le richiamate
               esigenze di unitarietà innanzi alla Corte Costituzionale. Il punto è che, come
               tutti sanno, per andare a discutere innanzi alla Corte Costituzionale è necessa-
               rio che il Tribunale Amministrativo Regionale adito valuti la rilevanza e la non
               manifestamente infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale solle-
               vate, tra cui le esigenze di unitarietà sono solo una parte. Ebbene il Tar in alcune
               occasioni ha scelto di non pronunziarsi, in un caso valutando i provvedimenti
               adottati dai Comuni in esecuzione della legge provinciale non immediatamen-
               te lesivi dei ricorrenti. Questa scelta, che lascia spazio a critiche sotto il profilo
               strettamente processuale (i provvedimenti sono risultati lesivi quantomeno nei
               confronti di tutti gli operatori che hanno deciso di eseguire l’ordine di rimo-
               zione), inoltre lascia perplessi in ordine al fatto che il rinvio del momento della
               valutazione da parte della Corte Costituzionale certamente non gioca a favore
               dell’ordinamento giuridico e delle sue esigenze di certezza, di chi deve farlo
               rispettare sul territorio, dei cittadini, dei giocatori, dei lavoratori e delle im-
               prese del comparto del gioco legale. E a tale conclusione si giunge soprattutto
               analizzando la condotta dei Comuni che, da un lato, intimano di rimuovere gli
               apparecchi, di rispettare la legge provinciale, dall’altro, in giudizio fanno rilevare
               che in realtà si tratterebbe di mere informative e che la legge non dispone un
               divieto vero e proprio ma che dà la facoltà di rimuovere gli apprecchi. Di qui
               il disorientamento di chi vuole essere rispettoso delle norme e di chi invoca
               esigenze di certezza.
               Per questo gli operatori del mondo legale guardano con fiducia alle prese di






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