Page 120 - eBook - La Questione Territoriale
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p ar te  prima  —  r a c c ol t a  de gli  inter venti


               torizzazione al Comune e che con ogni probabilità essa verrebbe negata si-
               stematicamente posto che, per come formulata, la norma sulle distanze risulta
               costruita in modo tale da non consentire la distribuzione del gioco in nessun
               angolo della città. E ciò con la conseguenza che ove il legislatore nazionale
               chieda agli operatori di sostituire gli apparecchi esistenti con altri, più sofisticati
               e più sicuri di quanto non lo siano già quelli esistenti, tale attività “imposta”
               dalla concessione non verrebbe poi autorizzata sul territorio della città.
               Sempre su Genova, infine, viene posto un divieto di pubblicità del gioco legale
               delle sale che non trova riscontro nella normativa nazionale, che invece ammet-
               te la pubblicità, sia pure con tutti caveat dal caso. E ciò con la paradossale conse-
               guenza che ove un operatore riesca ad accedere ad un media di portata nazio-
               nale per proporre la propria pubblicità (come un canale televisivo nazionale) si
               porrebbe il problema di oscurare i televisori presenti sul territorio della città.
               Questi effetti, tra l’altro, si aggiungono a quelli, ormai noti, sugli interessi non
               solo privatistici dell’intera filiera coinvolta (cali di fatturato, insostenibilità dei
               costi, chiusure, licenziamenti) ma anche pubblicistici e di carattere generale
               quali le esigenze di ordine pubblico (per la vocazione della criminalità orga-
               nizzata di soddisfare la domanda in territori non occupati dal gioco legale) e di
               esigenze di gettito (per il calo vertiginoso ed imminente della raccolta).
               La campagna di sensibilizzazione dell’associazione è stata affiancata, altresì, da
               una serie di iniziative giudiziali portate avanti da imprese aderenti e non ade-
               renti comunque operatori del settore, volte ad appurare innanzi alle competenti
               sedi giudiziarie la legittimità degli atti emanati sul territorio. La casistica inte-
               ressa provvedimenti degli enti sul territorio adottati dai Comuni o indipenden-
               temente o sotto la copertura di leggi regionali e leggi provinciali.
               Ebbene, per la prima tipologia di iniziative (provvedimenti comunali adottati
               senza una legge regionale o di provincia autonoma di copertura) le impugna-
               zioni di alcuni operatori sono giunte sino alla Corte Costituzionale che, quan-
               do si pronuncerà, segnerà definitivamente l’orientamento da adottare che allo
               stato vede una giurisprudenza divisa.
               Per la seconda tipologia di iniziative (adozione di provvedimenti comunali sul-
               la scorta di leggi regionali e/o di provincie autonome) le impugnazioni degli
               operatori sono ancora in una prima fase ed in alcuni casi la giurisprudenza ha
               ritenuto di non dover sottoporre alla Corte Costituzionale la relativa eccezione.
               Nelle more delle decisioni, tuttavia, sono numerose le Regioni che stanno
               adottando o che stanno mettendo in cantiere progetti di legge regionale dai






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