13 Dic Cardia (GCLegal): La Regione Piemonte espelle il gioco legale col proibizionismo del distanziometro (Nongiochiamo dicembre 2017)
Interessante intervento del legale romano Geronimo Cardia, tra i massimi esperti nel settore del gioco pubblico regolamentato, che è intervenuto sul provvedimento messo in campo dal governatore della regione Piemonte nei confronti degli operatori (slot machine).
Mentre Stato e Regioni raggiungono finalmente l’intesa voluta dal legislatore, la Regione Piemonte espelle il gioco legale col proibizionismo del distanziometro” – è quanto dichiara Geronimo Cardia (dello studio Cardia e Cardia gclegal.it , legale del settore del gioco che da anni segue La questione territoriale) – che aggiunge “il Governo della Regione Piemonte oggi ha ancora un’importante possibilità. Quella di dimostrare autonomamente la concreta intenzione di affrontare la regolamentazione del gioco legale con criteri alo stesso tempo adeguati e misurati, sospendendo l’attuale distanziometro viziato da Effetto Espulsivo, riservandosi di rimeditare una politica con azioni di tutela efficace degli interessi richiamati, coerentemente con i principi dell’Intesa Stato-Regioni, come fatto responsabilmente in altre realtà regionali come la Liguria che nelle more dell’individuazione della giusta regolamentazione ha prorogato di un anno l’entrata in vigore dell’espulsione di tutte le realtà legali esistenti. Diversi sono stati i tentativi stragiudiziali fatti per evitare il contenzioso ed i danni. Il riferimento è alle reiterate istanze presentate dalle associazioni di categoria (tra cui AS.TRO – Assotrattenimento 2007 aderente a Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici) da operatori del gioco, e alle significative critiche mosse dalle istituzioni statali competenti e dalla stampa nazionale. Di fronte però all’inerzia della Regione Piemonte, che ancora ad oggi non ha tenuto in considerazione nemmeno le soluzioni di casi analoghi da parte di altri Governi Regionali (come quello richiamato della Regione Liguria), Astro, importanti operatori del territorio, concessionario dello Stato, produttori stanno portando avanti una serie di iniziative giudiziali ed extra giudiziali al fine di ottenere la sospensione degli effetti del distanziometro viziato da Effetto Espulsivo.
In particolare, è imminente la discussione in Tribunale di Torino, del ricorso ex art. 700 c.p.c, per la sospensione dell’efficacia del distanziometro e della immediata applicazione alle slot nei bar e nei tabaccai degli artt.5 e 13 della Legge Piemonte; ciò dopo avere richiesto la suddetta sospensione in autotutela, con specifica istanza rivolta al Presidente della Regione, ai componenti della Giunta Regionale, ai componenti del Consiglio Regionale, al Sindaco del Comune di Torino, ai componenti della Giunta Comunale e ai componenti del Consiglio Comunale, indicando il rischio della mole dei danni privatistici alla filiera del gioco legale (oltre 300 aziende del territorio sono avviate alla chiusura, migliaia di esercenti sul territorio perderanno una parte importante dei propri ricavi, diverse aziende nazionali ed internazionali perderanno ritireranno i propri investimenti sul territorio) ed il danno erariale da perdita di gettito erariale (sull’ordine di centinaia di milioni di euro all’anno), producendo due dettagliate perizie di esperti urbanisti che dimostrano che applicando il distanziometro piemontese non ci sono parti della città di Torino (ma anche della Città di Chieri) in cui sia consentito distribuire il gioco legale. E questo perché il distanziometro proibisce anziché regolamentare. La situazione non cambia se poi si pensa che ove il distanziometro non fosse viziato da effetto espulsivo (ma lo e’), comunque si dovrebbe fare i conti col fatto che la misura del distanziometro da luoghi sensibili non si presenta efficace rispetto all’obiettivo di dissuadere giocatori problematici o patologici. Essi, infatti, certamente non sono mossi da scelte razionali come quella di rinunciare a giocare per dover percorrere una distanza di 300 o 500 metri. Soprattutto se poi l’offerta illegale e’ sempre pronta ad aprire dietro l’angolo.
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