15 Apr Slot, il Comune di Vicenza si rivolge al Consiglio di Stato per difendere il regolamento anti-slot. Sentenza tra due mesi ( AGIMEG APRILE 2014)
Consiglio di Stato, sono stati mandati in decisione i tre ricorsi sulla variante al piano urbanistico con cui il comune di Vicenza ha vietato l’apertura di sale giochi nei pressi di luoghi sensibili. Nell’udienza pubblica celebrata oggi di fronte alla Quarta Sezione si è discusso soprattutto del il diritto del Comune di adottare misure per il contrasto delle ludopatie. Nella sentenza di primo grado di un anno fa, il TAR Veneto aveva infatti accolto le ragioni delle compagnie – a intentare i ricorsi originari Adria Gaming e Romagna Giochi – asserendo che in base al decreto Balduzzi “gli strumenti pianificatori di contrasto alla ludopatia devono essere decisi a livello nazionale o comunque essere inseriti nel sistema della pianificazione nazionale. Tale principio è coerente rispetto alle esigenze tutelate, che sono le medesime nell’intero territorio nazionale”. Il regolamento comunale in questione pertanto “non risponde ad esigenze specificamente afferenti il territorio del comune di Vicenza, ma ad esigenze generali che richiedono, come sopra precisato, una pianificazione nazionale, nel cui ambito la disposizione impugnata non si colloca. La competenza legislativamente stabilita a favore dell’amministrazione statale esclude che pari competenza possa essere esercitata dal comune”. Lo stesso decreto Balduzzi comunque prevede che i Comuni possano intervenire nella pianificazione “in sede di conferenza unificata ai sensi”. Nell’udienza di oggi, l’avv. Loretta Checchinato, legale del Comune di Vicenza ha spiegato che il Municipio “E’ intervenuto per assicurare una tutela a livello urbanistico del centro storico”, un potere che trae origine “non solo dalle leggi regionali, ma anche dal Testo Unico sugli Enti Locali e dalla Costituzione”. L’avv. Maurizio Lanigra di Adria Gaming ha invece ricordato che una sentenza emessa dal Tar Veneto sempre sulla normativa di Vicenza (la 610 del 2013) sia passata in giudicato, una circostanza “che si riflette anche sulla controversia di oggi”. L’avv. Geronimo Cardia ha invece sottolineato che il Comune, con la variante al regolamento urbanistico “dovrebbe regolamentare e non impedire in toto un’attività”. Le difese delle compagnie hanno infatti prodotto una perizia di uno studio di architettura che “dimostra come in base alle regole del regolamento di Vicenza, sul 97% del territorio comunale sia impossibile aprire sale da gioco” ha concluso Cardia. La sentenza è attesa nell’arco di due mesi. gr/AGIMEG