21 Apr Questione territoriale, Baretta: ‘Gioco, non rinunceremo al regime concessorio’ (HBG Gaming Aprile 2016)
Roma – “Il libro dell’avvocato Cardia consente di avere una mappa delle leggi territoriali e degli effetti sul settore e quindi è uno strumento utile anche per il Governo, affinchè si pervenga a una giusta regolamentazione non proibizionistica. Lo Stato italiano ha raggiunto un successo nella riduzione di un impatto dell’illegale e del malavitoso anche nel gioco. Ma il rischio resta ancora e non possiamo dimenticare che la possibilità che il gioco illegale torni c’è”. Parola del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, alla presentazione del libro ‘La questione territoriale. Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale’ a cura dell’avvocato Geronimo Cardia, di cui ha scritto la prefazione.
NO AL PROIBIZIONISMO – “Dico anche che però si è esagerato nella diffusione del gioco legale. Il modello italiano è diverso da altri modelli. Quindi abbiamo di fronte un aspetto positivo, quello delle lotta all’illegalità, e uno negativo con l’eccessiva diffusione del gioco. In questo percorso la regolamentazione statale è stata lenta e in questo c’è stata la crescita di una coscienza sociale sul fenomeno della patologia è dall’altro l’azione degli enti locali di normare il fenomeno. Il Governo intende stabilire il punto di approccio teorico al problema con una forte regolazione e riduzione del gioco ma senza proibizionismo. Lo chiediamo a tutti per trovare un punto di equilibrio. Quindi una diffusione del gioco regolare e ridimensionato”, prosegue il sottosegretario.
RIMODULARE NORMATIVE LOCALI – “Non pensiamo di scardinare le normative locali ma pensiamo che esse dovranno rimodularsi in base a un disegno generale. E non rinunceremo al regime concessorio. Questi temi sono alla base degli incontri informali che abbiamo avviato con gli enti locali. Sono fiducioso di poter avviare un percorso che dia buoni risultati. Anche gli operatori del settore stanno facendo la loro parte. I temi delicati sono le distanze e gli orari. Non si possono ghettizzare le sale e avere quartieri e luci rosse. Ma si può decidere se esistono luoghi sensibili dai quali escludere il gioco. Facciamo poi un ragionamento sui luoghi sensibili. Spesso non sono connessi col problema sociale del gioco. Se poi riduciamo del trenta percento le slot nei pubblici esercizi e se limitiamo fortemente il numero nei bar possiamo superare la questione distanze. Per gli orari possiamo stabilire un numero minimo di accensione delle slot e poi ognuno può stabilire nell’arco della giornata quando attuarlo. Penso che così possiamo arrivare a un punto di incontro anche con la filiera. Con la Conferenza Stato Regioni ed enti locali stiamo chiedendo di avviare il prima possibile il dibattito e attuando al più presto le nuove disposizioni”, dice ancora Baretta.
SERVE FILIERA MENO ESTESA – “Per quanto riguarda la filiera occorre che il settore di riorganizzi. La frantumazione è eccessiva quindi occorre che ci sia una filiera meno estesa. Per quanto riguarda i concessionari ci aspettiamo un salto di qualità dato che non rinunceremo al sistema concessorio. L’evoluzione tecnologica delle gaming hall come delle Awp da remoto rappresentano passaggi fondamentali dove l’industria italiana vorrei fosse protagonista. Si potrebbe pensare anche a un processo di rottamazione delle vecchie macchine. Dobbiamo avere il dovere civico di occuparci delle conseguenze sociali del gioco. La sfida sul settore è complessiva e riguarda anche settori come ippica e casinò che hanno grandi potenzialità. Il tutto può essere anche un processo di modernizzazione importante per il Paese”, sottolinea il sottosegretario.
BANDI 2016, NO SLITTAMENTO – “Le Regioni e gli enti locali hanno margini di competenza in cui si muovono. Nella discussione che si sta facendo ci sarà una ridefinizione di tali competenze. Questo anche in ottica di gioco online. Tutto i posti in cui si fa gioco devono rientrare nelle competenze del testo unico sul gioco, quindi diventa competente il questore e non più il sindaco. Sulla pubblicità abbiamo messo in moto un processo sui media generalisti e stiamo preparando il decreto attuativo: c’è ancora una spinta verso la proibizione assoluta anche se esiste su questo un limite europeo. Sul tema dell’online non siamo preparati perché ci sono situazioni che sfuggono dai confini nazionali, ma è un tema decisivo non solo sul gioco. È un argomento su cui dobbiamo ragionare perché dentro questo si inserisce la questione del doppio canale legale e illegale e dei minori. Possiamo fare qualcosa anche per limitare il traferimento dei giocatori, come accade con i casinò. Sui bandi di gara per le nuove concessioni abbiamo stimato che ci sia un incasso per il 2016 quindi non ci possiamo permettere uno slittamento delle gare”, conclude Baretta.