Non c’è riforma senza confronto con gli operatori (Articolo Gioconews dicembre 2018)

Francesca Mancosu, giornalista della rivista specializzata Gioconews, intervista il Presidente di Acadi Geronimo Cardia. L’articolo è disponibile sull’edizione cartacea di dicembre 2018.

Geronimo Cardia, presidente di Acadi, Associazione concessionari di apparecchi da intrattenimento, auspica una presa di coscienza per la tutela del gioco legale

Il 2018 è l’anno dell’espulsione effettiva del gioco pubblico della verticale delle Awp da tutti i bar e tabacchi in Piemonte, e da tutti i tabaccai della Provincia di Bolzano, stessa sorte toccherà nel 2019 alle sale del Piemonte, Emilia Romagna e Puglia. D’altro canto, è anche l’anno in cui si sono svolti i principali contenziosi di riferimento, in cui sono stati raccolti studi scientifici importanti che confermano la dannosità di distanziometri espulsivi e di interruzioni orarie non accompagnate da adeguata messaggistica, in cui alcune realtà politiche regionali hanno dimostrato attenzione alle critiche sollevate provvedendo a deliberare proroghe finalizzate alla realizzazione di accertamenti tecnici volti a fare chiarezza sugli errori denunziati ed è l’anno che va ricordato anche e soprattutto per le mobilitazioni di piazza e delle manifestazioni di lavoratori ed imprese del comparto”.

Tinte fosche ma anche orizzonti di speranza e di cambiamento, per la panoramica sul 2018 offerta da Geronimo Cardia, presidente di Acadi, Associazione concessionari di apparecchi da intrattenimento. “Nel 2018 poi si sono registrate concrete perdite di gettito erariale, ma non per minori giocate, piuttosto per riversamento della domanda di gioco nell’offerta illegale dilagante nei territori vietati a quello pubblico.

Il decreto Dignità si aggiunge al quadro con l’individuazione di una nuova misura di proibizione totale, con la rinuncia a una regolamentazione sana ed utile per
la crescita culturale della domanda e la formulazione di tutti gli avvertimenti del caso per una sua maturazione. Il decreto poi annuncia un riordino del settore ma il punto importante è che con esso si ponga la parola fine agli errori tecnici delle norme locali, come anche imposto dalla inattuata intesa raggiunta in Conferenza
Stato Regioni, si individuino le giuste misure per il contrasto al Gap, mettendo in sicurezza il gioco pubblico – con le sue imprese ed i suoi occupati – per l’alto
mandato ricevuto di attuazione delle politiche economico-sanitarie del Paese relative al settore, arginando l’illegalità e mantenendo gli impegni di gettito erariale
triennali pure ribaditi nel Dl Dignità. Un lavoro di tale portata non può prescindere dal contributo esperienziale del comparto legale che si è distinto in anni di attività al servizio dello Stato. Perciò è necessario e proficuo un tavolo di confronto per l’interlocuzione con le associazioni rappresentative, come Acadi”,
dice ancora Cardia.

Per il 2019, “l’auspicio è che si diffonda trasversalmente una presa di coscienza riguardo: la centralità e l’importanza del sistema concessorio, del comparto del gioco pubblico, delle sue imprese e dei suoi lavoratori; lo squilibrio determinato dai disordinati e continui aumenti di tassazione e delle conseguenze che hanno sul piano occupazionale, degli investimenti e reputazionale del Paese; l’errore tecnico e l’inefficacia delle misure imposte dalla normativa locale rispetto all’obiettivo di contrastare il Gap, alla luce di studi scientifici e tecnici, lontani da schemi demagogici; la necessità di individuare misure diverse che tutelino
gli utenti aumentando la consapevolezza che giocare significa trascorrere del tempo e non accedere ad un possibile improvviso cambio di vita, e quella di
presidiare il territorio con una limitata ma presente e articolata offerta legale non marginalizzata per contrastare l’illegalità sempre pronta a sostituirsi o a
sovrapporsi.

Il resto, non lo escludo, lo faranno i tribunali e le autorità preposte al presidio dei rispettivi interessi, dalla Corte dei Conti all’Ufficio Parlamentare di Bilancio
e perché no alla Commissione Europea e alla Corte di Giustizia. Da molti lati avverto che la misura comincia a essere colma, e lo dimostrano le richiamate
manifestazioni che cominciano a svolgersi. Gli errori tecnici stanno colpendo direttamente e ingiustamente le imprese, i lavoratori e le famiglie dei lavoratori”.

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