Bolzano, Cardia: ‘Effetto espulsivo apre le porte al gioco illegale’ (Gioconews luglio 2017)

“Nessuno è contro la competenza a legiferare sul gioco da parte degli enti locali, ma quando hanno cominiciato a farlo sono emerse delle falle. Ad un’iniziativa lodevole non c’è stata la corrispondente efficacia, a cominciare da Bolzano e dalla Liguria. Esaminando i provvedimenti di molte città, con l’ausilio di tecnici urbanisti abbiamo scoperto che in nessuna parte della città si può giocare nonostante la legge dica che vuole solo regolamentare le attività di gioco. Questo è l’effetto espulsivo perché elide l’offerta legale e apre le porte a quella totalmente illegale che non si cura né della normativa nazionale né di quelle locali”.

Lo sostiene l’avvocato Geronimo Cardia, nel corso della conferenza stampa organizzata dall’associazione culturale La sentinella a Bolzano oggi, 5 luglio, per fare il punto sull’effetto espulsivo delle normative locali sul gioco, a seguito delle recenti ordinanze del Consiglio di Stato che hanno disposto una perizia tecnica sulle conseguenze della legge provinciale altoatesina sul gioco.

Per quanto riguarda i distanziometri “abbiamo notato che quando li hanno introdotti gli enti territoriali hanno ripreso i principi delle distanze concepite per le antenne dei telefoni cellulari. Lì ha un senso dire che debbano essere lontani da scuole e ospedali. Per le attività di gioco è una misura non adeguata, tecnicamente errata, ci si deve impegnare a capire quali dovrebbero essere davvero i punti su cui agire. Secondo la Costituzione dovrebbero essere assicurati il diritto alla salute, il diritto al risparmio, il gettito erariale, l’ordine pubblico, il diritto all’impresa e al lavoro di un comparto fatto di persone che operano nel pieno della legalità e che vedono pregiudicati i loro interessi da una norma scorretta”, evidenzia ancora Cardia. “L’aver vinto alcuni ricorsi ci dà la forza di andare avanti. E ci sono amministratori, come il governatore Giovanni Toti in Liguria, che si sono resi conto che con l’applicazione della legge si va incontro alla chiusura del gioco legale“.
Traendo esempi dal libro ‘La questione territoriale’ (edito da Gn Media), che raccoglie gli interventi sulla materia fatti dal 2011, Cardia passa in rassegna le normative locali e i ricorsi fatti dagli operatori ai tribunali amministrativi e al Consiglio di Stato “da cui si è cominciato pian piano a parlare dell’effetto espulsivo”. Il riferimento è alla recente ordinanza del Consiglio di Stato che ha stabilito la necessità di fare una perizia tecnica sulle conseguenze della legge provinciale di Bolzano, che avrà la sua prossima udienza pubblica nei primi tre mesi del 2018. “Il Consiglio di Stato ha chiesto al perito nominato di verificare la parte dei territori interessata dal divieto di gioco, di capire se tale situazione di fatto può determinare l’offerta del gioco legale, domanda molto importante perché dimostra che i giudici hanno colto parte importante della sentenza della Corte costituzionale che poche settimane fa parlando della legge sul Gap della Puglia ha detto che può ‘ledere l’impresa e il principio dell’affidamento’. Poi ha chiesto di analizzare gli effetti della marginalizzazione del gioco sui giocatori e sulla domanda di gioco. C’è una discrezionalità importante che deve trovare fondamento in analisi scientifiche profonde. La perizia richiesta dal Consiglio di Stato è fondamentale sotto il profilo culturale, perchè riconosce la necessità di analizzare effetto espulsivo, sotto l’aspetto giuridico e scientifico”.
“Il fatto che la prefazione del libro poi sia stata fatta dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, indica che ciò esprime anche una posizione del legislatore che da tempo cerca di arrivare a una soluzione che però tarda a realizzarsi”, conclude Cardia.


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