04 Apr LA GUERRA DELLE SLOT (GIOCONEWS APRILE 2013)
Ogni giorno spunta una (presunta) nuova soluzione al “problema delle slot”. Oltre alla continua messe di ricorsi al Tar che appongono operatori e amministratori locali, sui quotidiani foriscono le notizie relative a inziative provocatorie ( come i bar ei sindaci no slot nelle province di Pavia e Padova) e aproposte di regolamentazione de settore del gioco, che in alcuni casi fanno una discreta confusione fra quello lecito e quello illegale.
Fra quanti chiedono al governo entrante la promulgazione di una nuova normativa nazionale c’e Legautonomie, che ha pre sentato un testo di legge di iniziativa popolare che con ogni pro babilita arrivera in Parlamento entro aprile. “e ora che lo Stato ridefinisca ii ruolo dei Monopoli e che l’Aams riprenda un ruolo di controllo e non di promozione de! gioco”, chiede Angela Pioroni, segretaria di Legautonornie Lombardia. “Vogliamo stru menti efficaci di verifica nel rilascio delle concessioni ai titolari di societa straniere e anonime che agiscono in Italia tramite intermediari, un monitoraggio dei flussi di denaro che transitano su internet e un maggior impegno a impedire l’accesso al gioco dei minori. In parallelo, auspichiamo una tassazione piu equa de! settore, una moratoria per l’installazione di nuovi giochi e l’apertura di nuove sale, la concreta applicazione della legge Bal duzzi e la creazione di un fondo per la cura de! Gap utilizzando parte dei premi non riscossi di giochi e lotterie o istituendo una tassa di scope sui proventi non inferiore all’i percento”. Arrivano dei prirni, timidi segnali anche dalla Sardegna, a oggi ancora priva di una legge sul gioco: la prima a muoversi In questa direzione e l’ammirristrazione locale di Carbonia, che ha appena aderito al Manifesto dei sindaci per la legalita di Terre di Mezzo (la prima della regione) e sta lavorando ad un regola mento “a prova di ricorso”, come dice Maria Marongiu, vicesin daco e assessore alle Politiche sociali. “Abbiamo gia parlato con tre commissioni su quattro, ricevendo un parere favorevole, quindi possiamo dire che entro aprile la delibera dovrebbe es sere pronta ed entrare in vigore”.
Nel frattempo, alla Regione Sardegna, il consigliere Claudia Zancheddu ha presentato un’ interrogazione sulla soppressione dell’Unita operativa sulle dipen denze dell’Asl di Cagliari, le cui funzioni sarebbero assunte dal Centro per i disturbi psichiatrici correlati all’uso di alcol, tabacco e al gioco patologico. “Cosi facendo lamenta la Zancheddu si toglierebbe l’unico punto di riferirnento nel nostro territorio per tutte quelle persone che non presentano i presupposti patologici necessari per essere curati dagli psichiatri della struttura, con ii rischio che chi ha ii vizio de! gioco sia abbandonato al proprio destino”. Con la soppressione de! Serd, infatti, sparirerebbero i gruppi terapeutici che collaborano con l’Asl, e che attualmente seguono circa 200 persone in tutta la Sardegna. Dal canto suo, l’Asl fa sapere di essere disponibile a un incontro con tutti i sog getti coinvolti, prima di prendere una decisione definitiva. Novita .anche dal Piemonte, dove la proposta di legge che si ag gancia alla potesta legislativa regionale in materia di salute pub blica e commercio (per cui i comuni sono autorizzati a legiferare sugli orari di apertura e la distanza dai luoghl sensibili delle sale da gioco) ha sublto una battuta d’arresto per via de! recente rim pasto di giunta, che ha vista ii presidente della commissione di ventare assessore. Ma non significa che l’argomento ‘gioco’ sia destinato a finire nel dimenticatorio. Anzi.
L’obiettivo e di approdare a una discussione rapida e per questo, gli ammirristratori locali starebbero pensando all’adozione di uniter abbreviato, che lo porterebbe direttamente in commissione, senza ii passaggio in consiglio regionale. Ma la stessa Regione, tuttavia, ha pensato bene di ‘aprirsi’ alla concertazione, ricevendo nei giorni scorsi ii presidente onorario di As.tro, Mario Negro, in un incontro for male che portera alla stesura, da parte dell’associazione de! gioco, di alcune osservazioni delle quali tenere conto in fase di predisposizione di un’altra proposta di legge, che dovra questa volta essere capace, almeno sulla carta, di mettere insieme le istanze.
PUCCI , PRESIDENTE AS.TRO: “NON DEMONIZZIAMO IL GIOCO”
Ha un paio di sassolini nelle scarpe da togliersi Massimiliano Pucci. E tante risposte da dare a quanti ogni giorno, portano avanti la demonizzazione senza quartiere del gioco legale. ” Un paese che pensa che la diffusione delle slot light a moneta metallica sia il suo primo flagello non ha futuro”
Al cospetto di qualche decina di persone che esprime contrarieta al gioco legale e manifesta in piazza l’antagonismo ideologico ad esso (vedi Trento), non si puo pensare di azzerare un sistema pubblico che ha data vita ad una industria con mezzo milione ‘di farniglie’, che da esso dipendono per ii lore sostentamento. Il gioco patologico, e non il gioco in se, e un problema da affrontare, ma i veri flagelli italiani sono altri, soprattutto quelli che affliggono la quotidianita dei nostri giovani e delle nostre imprese”. Il contrasto al gioco, quindi, potrebbe essere una foglia di fico, a livello nazionale come locale. “Sona d’accordo con quei sin daci che vorrebbero intervenire in alcune scelte di fondo e che vorrebbero partecipare ai proventi de! settore, istituendo tasse di scopo da destinare alla prevenzione e alla cura de! Gap. Sano lore ad avere ii polso diretto della situazione nelle proprie citta, ma non devono investire tutto ii lore capitale politico su questo. Dovrebbero occuparsi di politica con la P maiuscola”, ricordandosi che per chiedere i proventi de! gioco legale occorre un sistema che combatta quello illegale in grade di posizionarsi e distribuirsi sul territorio, con la stima e la tutela di quelle isti tuzioni che da esso traggono beneficio. In prime piano ci sono i regolamenti sui cosiddetti ‘luoghi sen sibili’, da quello di Balzano a quello di Genova, che con una re cente modifica ha portato la distanza minima da 300 a 500 metri, con l’inclusione di strutture ricettivebalneari e parchi cittadini, limitando gli orari di apertura delle sale fra le 10 e le 22. “Bolzano è diventata la capitale del gioco in Italia e nessuno se n’e accorto. La Provincia ha condotto una vera e propria crociata contro le slot a moneta metallica: ne ha fatte togliere qualche decina dai bar, ma poi ha concesso l’apertura di 54 mini-casino, in stile Las Vegas. 11 dato bizzarro e che si tratta proprio di una provincia a statute speciale, dove le autorizza- zioni per l’apertura delle sale non vengono date dalla questura, come accade dappertutto, ma direttamente dall’ente locale che si prefigge di liberare i cittadini dalla tentazione de! gioco. E non parliamo di Genova: con le nuove norme che aumentano a 500 metri la distanza delle sale dai punti qualificati ‘sensibili’, il divieto comportera una tale ghettizzazione de! gioco da rendere elevatissimo sia il rischio di ulteriore degrade de! territorio, sia di ricomparsa de! gioco illegale”. Pucci risponde anche alle critiche dei creatori di Senzaslot, il sito che mappa i locali italiani che hanno rinunciato agli appa- recchi da gioco. “A quanti lamentano ii danno arrecato dalla presenza delle slot nei bar, specie per i minori, ricordo che secondo i dati diffusi dalla Guardia di Finanza relativi al 20121 su 9.151 controlli, solo lo 0,3% de! parco slot a moneta metallica e risultato irregolare. Sogno un paese in cui tale percentuale dovrebbe riguardare i locali che non danno alcoolici o sigarette ai minori, in cui siano questo tipo di esercizi ad essere segnalati e premiati, prima di quelli senza slot”. Altro profile critico, per ii presidente As.Tro, e la ricollocazione delle slot asseritarnente vicine ai ‘luoghi sensibili’, prevista nel prossirno futuro nell’ambito di un decreto interministeriale, ai sensi della legge Balduzzi, che al memento deve pero essere ancora emanate: “Ad essere ricollocate rischiano di essere solo le slot light, quelle a moneta rnetallica, mentre le sale dedicate resteranno al loro posto con tutto ii loro ‘pacchetto’ di offerte di premi stratosferici”. Nonostante le critiche e gli attacchi, l’associazione che rappresenta gli operatori de! gioco lecito serra i ranghi e annuncia nuove iniziative per combattere ii degrade che l’assembramento di sale dedicate in ridotti spazi provoca in molte aree urbane. “Nelle prossime settimane (il direttivo convocato per lo scorso 21 marzo e stato rinviato, ndr) i nostri iscritti saranno chiamati ad aderire ad un codice di autoregolamentazione per l’apertura di nuove sale e la ristrutturazione di quelle esistenti: al primo posto ci sara il rispetto di precisi canoni deontologici e profes- sionali realtivi al posizionamento della location e alla rispettiva conduzione. Lo scorso 28 rnarzo, grazie all’impegno de! vice- presidente Paolo Gioacchini, sono partiti i prirni corsi targati As.tro per la formazione professionale e sociale dei preposti di sala. E non si dica che noi non ce la stiamo mettendo tutta-
E LA GIURISPRUDENZA CRESCE
Mentre da Nord a Sud della Penisola, aumentano le iniziative del enti locali che limitano la diffusione del gico, a crescere, di pari passo, è anche la giuri sprudenza in materia, con i Tribunali arnministrativi che continuano a produrre pronuncie e verdetti destinati, in vari casi, a lasciare ii segno. L’avvocato Geronimo Cardia, esperto di gioco pubblico e concessioni, commenta il recente provvedimento de! Tar Lombar- dia che, confermando ii contenuto de! decreto ‘inaudita altera parte’ emesso a rnarzo, sospende gli effetti dell’ordinanza con la quale il Comune di Milano aveva ritenuto di porre ulteriori e piu stringenti limiti di orario alle sale giochi cittadine.
“Sono particolarmente interessanti i contenuti delle motiva- zioni della sentenza. II Tribunale ha ritenuto di far leva sul fatto che il provvedimento de! Comune sia carente sotto ii profilo della motivazione ritenendo che ‘la motivazione posta dall’am- ministrazione cornunale a fondamento dell’impugnata ordi- nanza (‘Adeguamento a disposizioni di legge e a modifiche gia adottate con precedenti provvedirnenti speciali’) non appare ne sufficiente ne congrua a giustificare ii divieto di svolgimento dell’attivita durante l’orario notturno’. In questo caso i giudici mettono in luce il fatto che nella misura in cui un’amministra- zione locale operi una lirnitazione, occorre che questa abbia un fondamento e che tale fondamento debba trovare origine nel fatto che la limitazione sia idonea a perseguire lo scopo che l’amministrazione locale si prefigge. In altre e piu semplici pa- role i giudici non hanno trovato il necessario nesso tra l’esigenza rappresentata di ‘adeguamento a disposizioni di legge e a modifiche gia adottate con precedenti provvedimenti speciali’, da un lato, e lo strumento individuato del ‘divieto di svolgi- mento dell’attivita durante l’orario notturno dall’altro.
Nell’ordinanza del Tar Lornbardia si legge, poi, un passaggio interessante in ordine alla valutazione di quanto sia con- sentito ai Comuni di utilizzare i poteri di cui all’ormai noto articolo 50 comma 7 del Testo Unico degli Enti Locali per porre limitazioni al comparto legale <lei giochi. Ed in particolare ii Tar, senza fare sconti, precisa che ‘pare dub- bio che l’esercizio del potere di ordinanza di cui all’art, 501 comma 7 de! D.lgs. 267/2000, preordinato ad armonizzare l’espletamento dei servizi con le esigenze complessive e gene- rali degli utenti, possa costituire una sicura base normativa per il perseguimento della finalita indicata dalla difesa dell’ammi- nistrazione (vivibilita <lei quartieri cittadini, cfr, pag. 13 della me- moria dell’8.3.2013)’.
Infine, ed cio che veramente colpisce favorevolmente, senza nulla togliere ai due punti sopra evidenziati, sia chiaro, e che il Tar Lombardia ‘ravvisa un pregiudizio grave ed irreparabile in- tegrato dal possibile licenziamento dei dipendenti apposita- mente assunti per garantire lo svolgirnento del servizio durante il programmato orario di apertura’. Questa sensibilita dimostrata dai giudici di Milano, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, e importante ed e bene sia te- nuta in considerazione anche in altri giudizi, in cui si e dovuto purtroppo riscontrare una certa resistenza ad immedesimarsi nei problemi veramente importanti che i lavoratori e le aziende de! comparto legale del gioco sono costretti a fronteggiare per i numerosi e disomogenei provvedimenti limitativi lasciati alle iniziative degli enti locali e territoriali. Il merito di questo contenzioso e fissato al 23 ottobre 2013, ma nel frattempo altri potrebbero essere i contributi della giuri- sprudenza che andranno monitorati attentamente