E’ disponibile il contenuto in formato elettronico del libro pubblicato su “il Sole 24 Ore” sulla svolta della politica delle privatizzazioni in Italia a metà degli anni ’90. Il testo potrà essere utile per prendere le misure ogni qual volta ci si riaccosti alla politica economica che intenda far leva sul grado di intensità dell’intervento pubblico nell’economia.
Il libro è stato presentato così (seconda di copertina):
“Quali resistenze ha incontrato la consapevolezza dell’esigenza di privatizzare in Italia? Cosa si è inteso per privatizzazione nel recente passato, ma soprattutto cosa può voler dire oggi? A che punto è la disciplina del fenomeno? Quali sono le debolezze e i punti di forza della regolamentazione finora definita? Quanto ha pesato l’esperienza di ordinamenti giuridici stranieri nella fase più delicata delle scelte? Quali sono le conseguenze sulla natura giuridica degli enti pubblici trasformati in Spa? Tanti interrogativi, diverse risposte, non poche incognite per il futuro di una materia in continua evoluzione, dai profili giuridici, sociali ed economici interessantissimi. Uno studio approfondito ed esaustivo di tutti i precedenti parlamentari e legislativi per capire uno dei tempi più discussi nell’attuale momento politico del nostro paese. Con un solo protagonista: l’intervento pubblico nell’economia”
Questa, invece, l’introduzione al libro:
“Dopo un lungo periodo di dibattiti, il fenomeno della privatizzazione sembra ormai consolidato, quanto meno da un punto di vista giuridico.
I principi generali sinora posti da un legislatore preoccupato dalla tempestività con la quale è stato chiamato a rispondere sono destinati a lasciare una traccia dalla quale sarà difficile prescindere. Ci si attende certamente l’applicazione degli stessi, con tutte le loro debolezze, ma bisogna esser consapevoli che per l’atteso, concreto ridimensionamento dell’intervento pubblico nell’economia saranno necessari ulteriori e mirati interventi normativi. In questa fase di transizione non poteva mancare un momento di riflessione per analizzare da vicino non solo la portata e i contenuti dei principi generali sinora posti, ma anche le difficoltà che sono state affrontate nel pervenire a tali risultati.
Coerentemente con questa esigenza, nello studio, in un primo momento, si prendono in esame concetti base della privatizzazione quali significato (accezioni proprie e improprie, concetti di privatizzazione formale e sostanziale) e obiettivi (strategici, economici, finanziari); successivamente, si tenta di ripercorrere l’evoluzione del pensiero politico e delle valutazioni tecnico-giuridiche attraverso l’analisi dei disegni di legge presentati alle Camere e di quanto risulta dagli studi delle commissioni per l’occasione nominate. Dopo aver coordinato tali premesse con gli interventi del legislatore in materia, non si è potuto prescindere dalla valutazione di uno degli aspetti più interessanti della vicenda: la privatizzazione formale degli enti pubblici e la natura giuridica delle società per azioni derivanti da tali trasformazioni, senza trascurare l’intervento della Corte Costituzionale in materia di controllo da parte della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato partecipa in via ordinaria.
Tutto questo deve chiaramente esser colto in ottica comparativa, in modo da avere la netta sensazione di quanto la regolamentazione italiana della privatizzazione abbia fatto tesoro, ovvero trascurato, le esperienze di ordinamenti giuridici stranieri.
Dal momento che la letteratura in materia sembra essere ormai vasta ed esplicativa, ci si è limitati a operare tali riflessioni, in modo sintetico, al momento di coordinare le considerazioni di sintesi.
Francamente, come si è anticipato, si ha la sensazione che in questo particolare momento, in cui grande è l’attesa dell’applicazione concreta dei principi posti, sia utile uno strumento per chi, interessato all’evento, intende avvicinarsi ad esso senza esser costretto a ricostruire l’intera frammentaria vicenda; per chi, interessato ai nuovi provvedimenti di dismissione, intende valutarli con maggiore consapevolezza, alla luce delledebolezze e dei punti di forza della regolamentazione sino ad ora definita;([1]) e per chi, comunque interessato alla privatizzazione in quanto fenomeno italiano di fine secolo, intende valutare quale grado di difficoltà sia stato affrontato nel passato più recente per vincere le resistenze di natura sociale e politica. Tutto ciò è immediatamente tangibile anche e soprattutto attraverso l’analisi dei contenuti delle norme proposte, abrogate e vigenti.
Di qui l’esigenza di uno studio dei profili giuridici; un’avvertenza: i limiti sono quelli tipici di una materia in continua evoluzione.”
([1]) Nel tentativo di rendere il processo di avvicinamento al problema completo ma allo stesso tempo non eccessivamente oneroso, si sono raggruppate le fonti e i fondamentali riferimenti bibliografici al termine di ogni capitolo, lasciando all’interesse del lettore la scelta dell’approfondimento.