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In materia di limitazioni di orari di funzionamento del gioco, la giurisprudenza, da un lato, ricorda i principi di proporzionalità e di verifica della presenza di un’adeguata istruttoria aderente alle esigenze dei territori specificamente interessati, dall’altro, però all’atto pratico finisce spesso per concludere che la tutela della salute prevale sull’iniziativa privata. La questione in realtà è mal posta in quanto ciò che gli operatori mettono sul tavolo da anni non è la tutela dell’interesse privatistico, che pure rappresentano, ma la più ampia tematica, da un lato, dell’inidoneità delle misure impugnate a produrre risultati in termini di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo e, dall’altro, della loro capacità di determinare effetti collaterali nefasti ed indesiderati su altri interessi pubblici, non privatistici. ...

Si tratta di un altro corto circuito, registrato questa volta in giurisprudenza, in merito ai divieti di fasce orarie giornaliere che portano a 17 su 24 le ore di interdizione della distribuzione degli apparecchi sul territorio. La sentenza analizzata è un pretesto per affrontare il tema articolato che riguarda diversi Comuni, non solo quello di Venezia del caso specifico. Anche Varese e Busto Arsizio che hanno da poco previsto 18 ore di divieto per i soli apparecchi. Il caso esaminato dimostra l’esistenza di una convinzione di fondo di ritenere siffatte misure idonee a tutelare la salute degli utenti. Ma come dicono gli esperti in materia sanitaria e dimostrano i numeri, così non è. Occorre superare i pregiudizi, chiarire gli equivoci affrontando senza ipocrisie le questioni di fondo e mettere a terra i giusti strumenti per contrastare il disturbo da gioco d’azzardo. In definitiva si impone una soluzione o in sede di Tavolo Tecnico o in sede giudiziale: è un diritto non degli operatori ma degli utenti. ...

In questo articolo affrontiamo il tema della proroga tecnica imposta agli operatori dallo Stato perché impossibilitato dalla questione territoriale delle norme regionali a fare le gare per l’assegnazione delle concessioni scadute da anni. Oltre a questo, che da solo rappresenta un cortocircuito rilevante, rappresentiamo quello relativo alla struttura dei costi imposti dalla legge agli operatori per continuare ad operare in questo regime di instabilità. Si tratta di una struttura dei costi che non tiene conto delle fondamenta della situazione attuale....

In questo articolo mettiamo in evidenza alcune riflessioni che sono emerse nel corso di due panel ai quali l'Avv. Cardia ha partecipato in occasione dell’edizione romana di ottobre del Salone Antiriciclaggio alla presenza della comunità di esperti in materia, per lo più del mondo bancario e degli intermediari. Sono emersi alcuni spunti interessanti sia sul piano degli adempimenti delle partecipate pubbliche sia sul piano del fenomeno del derisking ingiustificato che ha una serie di destinatari, tra cui gli operatori del gioco pubblico....

In questo articolo mettiamo in evidenza l’aspetto della salvaguardia delle realtà preesistenti rispetto alle norme espulsive di regioni e comuni. Prendiamo lo spunto da una recente sentenza in cui i Giudici hanno deciso di considerare preesistente un locale adibito al gioco, a prescindere dal fatto che sia nel frattempo intervenuto un cambio di gestione dello stesso. Dalla ricostruzione emerge ancora una volta quanto siano suggestive le ragioni dei divieti imposti, quanto in realtà vi sia consapevolezza della natura espulsiva delle misure e delle conseguenze che essa determina. E poi il contenzioso dimostra che è proprio l’aleatorietà di non sapere se sia possibile continuare che contribuisce a paralizzare lo svolgimento delle gare per l’assegnazione delle concessioni in scadenza ed a causare l’ennesima proroga tecnica ed onerosa....

La Commissione Antimafia della Regione Lombardia ha trattato il tema del comparto del gioco pubblico sentendo di verse associazioni. Obiettivo dei lavori quello di focalizzare il rapporto tra il comparto e i presidi di legalità, nonché la dimensione economica e sociale con attenzione al contrasto al disturbo da gioco d’azzardo, rapportato alle misure attualmente vigenti sui territori. In questo articolo metto in evidenza anche i passaggi che sono emersi mettendo in evidenza la paradossale correlazione tra, da un lato, l’inefficacia delle misure attualmente previste e, dall’altro, la paralisi delle gare per le assegnazioni delle nuove concessioni e la conseguenza delle proroghe di natura tecnica, peraltro oltremodo onerose. ...

In questo articolo mettiamo in evidenza le principali considerazioni e riflessioni proposte dalle categorie nel corso del dibattito avvenuto durante il Forum Acadi 2024 alla presenza di Istituzioni, Autorità, esperti ed operatori del settore. La centralità della rete generalista dovrà essere considerata per completare l’attuazione della Delega Fiscale con soluzione alla Questione Territoriale ed armonizzazione fiscale del settore. ...

Al Forum Acadi 2024 è stato presentato Il Bilancio di Sostenibilità del Comparto del Gioco Pubblico. E’ un’idea innovativa perché ha l’ambizione di mettere a sistema numeriche ed attività di diverse aziende collocate su segmenti differenziati del sistema concessorio ed impegnate in verticali distributive diverse. Un universo fatto di tanti mondi che per lo Stato mettono a disposizione prodotti così delicati per gli utenti. E’ fondamentale quindi uno strumento allo stesso tempo di dettaglio e complessivo per la misurazione dell’impatto ESG, con i criteri internazionali GRI, che consenta di far emergere anche effettivi ruoli, responsabilità e prospettive dei diversi sottocomparti che compongono l’intera offerta di gioco. Ecco i principali risultati descritti col contributo dei professionisti Eidos e Deloitte nella redazione del documento. ...

In questo articolo descriviamo un ulteriore tassello relativo all’applicazione tecnica dei distanziometri concepiti col sistema del percorso pedonale più breve. Quando ci si trovi ad effettuare il calcolo esatto dei metri di distanza occorre rispettare le regole del codice della strada riservate ai “pedoni” ed il principio della prudenza nella sua applicazione. Così dicono i Giudici del Consiglio di Stato. Nulla quaestio sull’indirizzo dato ma, più in generale, è chiaro che ci troviamo di fronte ad un’altra dimostrazione che si sta perdendo di vista l’obiettivo primario di verificare la tutela effettiva ed in concreto della salute degli utenti? Gli utenti, infatti, oltre a camminare ben possono essere dotati di mezzi di locomozione, dall’automobile alla bicicletta e perché no ai monopattini. Ciò mette in luce di fatto un cortocircuito nuovo della normativa che riguarda la questione territoriale, un altro tra i diversi che ho approfondito nel libro appena pubblicato “Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”....

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