05 Giu Per Cardia (gclegal) le amministrazioni devono legiferare consapevolmente (nongiochiamo.it giugno 2017)
Si torna a parlare di enti locali e di norme collegate al settore dei giochi (principalmente sulle limitazioni di orario e sulla querelle dei distanziometri). Tra i legali più attivi a sostegno dell’industria del gioco lecito e regolamentato si è “ritagliato” un forte posizionamento Geronimo Cardia (fondatore di GCLegal), che di recente è intervenuto sul sito del suo studio legale:
Mercoledì 31 maggio scorso si è tenuta presso il TAR Piemonte l’udienza di merito relativa alla discussione di molteplici ricorsi relativi alle limitazioni di orari, sostanzialmente fotocopia, di diversi comuni piemontesi. C’è stato anche un caso di distanziometro imposto dalla legge regionale.
GCLegal ha parlato per penultimo, dopo un’udienza pubblica di un paio d’ore e mezza.
Abbiamo quindi scelto di valorizzare gli aspetti a cui teniamo molto e che ci danno forza nelle fatiche dell’affermazione dei principi. Per questo abbiam messo in evidenza:
I motivi per i quali le misure sono tecnicamente sbagliate, non perseguono lo scopo e vanno affinate se realmente l’ordinamento giuridico di settore, ancora adolescente, intende contribuire fattivamente al perseguimento degli interessi costituzionali in gioco (salute, risparmio, ordine pubblico, gettito erariale, impresa e, non proprio ultimo direi, lavoro);
La descrizione della recentissima sentenza del TAR Molise di annullamento della limitazione di orari di Campobasso che ancora una volta, in sostanza, chiede alle amministrazioni locali di legiferare consapevolmente;
L’evidenza della manciata di righe di istruttoria dedicate al territorio di Torino nell’ordinanza impugnata e l’inconferenza della citazione di studi extraurbani;
La descrizione della perizia del commercialista che abbiamo depositato in atti e che dimostra l’effetto espulsivo, di chiusura dell’attività e quindi il difetto di proporzionalità della misura.
Le argomentazioni morali, di sostanza e giuridiche ci sono, ma l’impressione è che occorrerà continuare a battersi.
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