20 Giu Cardia: “Il distanziometro, se viziato da effetto espulsivo, impedisce l’esercizio dell’attività di impresa” (Pressgiochi.it giugno 2017)
“La situazione è molto complicata. Ci troviamo tra lo Stato centrale e i territori che ci hanno messo sotto attacco. Questo settore però nasce per contrastare l’illegalità diffusa. È un settore voluto dallo Stato, e trasformato da noi operatori in una vera e propria industria”
“Da un lato – ha dichiarato Giorgio Pastorino della Fit in occasione del tavolo dal titolo ‘Gioco in Italia, un settore a confronto” – in Conferenza unificata il Governo cerca di trovare una quadra per raggiungere un accordo con gli enti locali promettendo la riduzione dell’offerta, ma allo stesso tempo usa il settore come una sorta di bancomat. La tassazione è ben oltre il 60%.
Dall’altra parte poi ci sono i territori che da un giorno all’altro hanno deciso di abbandonare la strada tracciata dalla legge e regolamentare la materia in maniera autonoma con interventi più dettati dalla ricerca di visibilità e consenso che dalla reale volontà di ridurre il problema patologia.
In Liguria, in teoria, noi tabaccai avremmo già dovuto chiudere ma, per fortuna, il Governatore Toti ha bloccato la legge. Io spero che questo esempio venga seguito anche da altre Regioni, Lombardia compresa che per altro ha anche lo stesso colore politico della Liguria. Credo che si debba fare un salto di qualità netto in questa discussione”.
“Le regioni e i comuni – ha dichiarato l’avvocato Geronimo Cardia – quando hanno iniziato ad intervenire in materia di giochi hanno inserito tre misure in più rispetto a quelle emesse dal legislatore nazionale. Divieto assoluto alla pubblicità, limitazione di orari e distanziometri.
Queste limitazione però non reggono dal punto di vista legale. Per sconfiggere il fumo non vengono chiusi presto i tabaccai. Si possono prendere sempre le sigarette. L’applicazione del distanziometro riduce in maniera drastica la possibilità di fare impresa”.
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