05 Giu L’ora delle tabaccherie: la questione Bolzano (Gioconews.it giugno 2018)
Dopo gli esercizi pubblici e le sale da gioco, dal 1° giugno anche le rivendite di generi di monopolio devono rispettare il distanziometro imposto dalla Provincia di Bolzano.
Dopo il Piemonte, e prima di Emilia Romagna e Puglia, da giugno la Provincia di Bolzano è diventato uno dei territori italiani a minor presenza di gioco legale.
Dal primo giorno del mese, infatti, come si legge sul numero di giugno della rivista cartacea Gioco News, sono scadute le autorizzazioni non più conformi alle normative attuali – la legge n. 10 del 24 maggio 2016, in vigore dal 1° giugno 2016, che identifica ulteriori luoghi sensibili (strutture sanitarie e socio – assistenziali pubbliche e private che svolgono attività di accoglienza, assistenza e consulenza) – anche per le rivendite di generi di monopolio interessate dalle limitazioni temporali e spaziali già adottate per sale gioco, sale dedicate (Vlt), negozi di gioco, punti raccolta scommesse, ai sensi dell’articolo 5-bis della legge provinciale 13 maggio 1992 n. 13 e successive modifiche.
A chiarire gli scenari che ora si aprono per le tante tabaccherie altoatesine coinvolte sono i soggetti chiamati in causa: dalla stessa Provincia di Bolzano al presidente di Sts-Fit, Giorgio Pastorino, in rappresentanza degli operatori, fino all’avvocato Geronimo Cardia, teorizzatore dell’effetto espulsivo della legge provinciale di Bolzano sul gioco e difensore di numerose attività interessate dalla normativa.
LA PROVINCIA “AI COMUNI IL COMPITO DI VERIFICA” – Cosa succede all’indomani della scadenza delle autorizzazioni in essere? “Le tabaccherie coinvolte, in quanto in possesso di una licenza ai sensi dell’articolo 88 del Tulps, saranno circa una trentina in tutta la provincia”, sottolinea Marion Markart, responsabile dell’Ufficio vigilanza della Provincia autonoma di Bolzano. “Le autorizzazioni richieste da titolari di rivendite non rappresentano l’attività principale dell’esercizio e pertanto non coinvolgono, in caso di decadenza delle stesse, la parte occupazionale.
Sarà cura dei Comuni ai quali con legge provinciale del 16 luglio 2017 n. 18 sono state trasferite diverse competenze di polizia amministrativa, verificare entro la scadenza la presenza di luoghi sensibili ed in caso affermativo avviare i previsti provvedimenti.
Spetterà a loro gestire i relativi procedimenti amministrativi che comunque si apriranno con un provvedimento di avvio del procedimento al quale i titolari sono chiamati a presentare le loro controdeduzioni prima del provvedimento definitivo”.
Peter Santa, dell’Ufficio Distretti sanitari della Provincia autonoma di Bolzano, invece ricorda che “è responsabilità dei singoli esercenti essere informati su quanto previsto da leggi/disposizioni legislative. Per tale motivo non sono state inviate comunicazioni agli esercizi interessati da parte dell’Amministrazione provinciale. Tale compito spetta a nostro avviso ai singoli comuni o all’Associazione nazionale tabaccai, sezione Alto Adige”.
PASTORINO (STS-FIT): “CALO DEGLI UTILI INTORNO AL 30 PERCENTO” – A chiarire la posizione dei tabaccai è il presidente di Sts-Fit, Giorgio Pastorino. “La legge della Provincia autonoma di Bolzano è stata una delle prime ad entrare in vigore in Italia, partendo tre anni fa dalla cancellazione di fatto delle Awp nei bar. Ora le slot verranno tolte anche dalle tabaccherie, cancellando il settore dal territorio.
Come se ciò non bastasse, poiché a Bolzano non è il questore a rilasciare le licenze di pubblica sicurezza, ma il presidente della Provincia, sempre a giugno queste scadranno e non verranno più rilasciate, impedendo così anche la raccolta delle scommesse sportive.
Come accaduto in altre Regioni, la Provincia ha adottato un provvedimento proibizionista con l’intenzione di tutelare la salute dei cittadini.
In realtà, come ci hanno spiegato le associazioni del terzo settore che si occupano di dipendenze di vario genere, il numero dei malati di Gap è triplicato da quando le Awp non sono più presenti nei bar. L’altro effetto, secondo noi ampiamente previsto, è rappresentato dalla immediata ricomparsa di congegni illegali nei pubblici esercizi che hanno sostituito le slot legali”, evidenzia Pastorino.
“Se anche l’intento della legge provinciale fosse encomiabile, pare ormai del tutto evidente che gli strumenti utilizzati si sono rivelati inutili e dannosi: inutili per la cura e la prevenzione, dannosi per le tante imprese del settore.
Nel mese di marzo, Federazione italiana tabaccai, Sindacati totoricevitori sportivi e l’Istituto Milton Friedman di Roma hanno organizzato un convegno – ‘Liberi di scegliere’ – proprio a Bolzano dove sono stati discussi questi dati con la politica locale. Abbiamo anche presentato un sondaggio a cura dell’Istituto Quaeris che ha dimostrato come i cittadini non fossero d’accordo con la stretta sul gioco e nel contempo, non avessero remore a giocare online o tramite apparecchi illegali.
La nostra richiesta è stata quella di prorogare l’entrata in vigore della legge, come già accaduto in Liguria, per trovare nuovi strumenti che prevengano fenomeni di dipendenza verso il gioco, senza danneggiare le imprese che, è bene ricordarlo, vendono un prodotto assolutamente legale e regolamentato”.
Quanto al numero delle tabaccherie della Provincia colpite dal provvedimento e dei mancati incassi dagli apparecchi da gioco, il presidente di Sts-Fit afferma che “le tabaccherie a Bolzano sono circa 500; di queste circa l’80 percento ha le Awp, mentre una parte meno consistente vende le scommesse sportive. L’applicazione della legge provinciale dovrebbe produrre un calo dell’utile intorno al 30 percento.
Se pensiamo alla crisi che dura ormai da dieci anni, l’aumento dei costi e della pressione fiscale e la concorrenza delle piattaforme online, una perdita del genere potrebbe compromettere seriamente le nostre imprese.
Crediamo sia giunto il momento di ragionare seriamente in termini di prevenzione e informazione verso i giocatori unita alla formazione degli operatori di gioco, per cercare di arginare possibili dipendenze. In questo senso, le nostre imprese dovrebbero essere alleate con la politica e le associazioni del terzo settore e non nemiche.
L’idea che il proibizionismo possa avere una qualche utilità è improponibile: si può anche cancellare per legge il gioco legale, ma non si possono vietare i giocatori.
E fino a quando esiste la domanda, esisterà anche un’offerta pronta a soddisfarla. Dobbiamo solo decidere se la scelta debba ricadere sulla legalità o se il mercato debba essere restituito alla criminalità organizzata che non ha mai perso il suo interesse nel settore”.
CARDIA (GC LEGAL): “IL RISCHIO ILLEGALITÀ È CONCRETO E VANNO FATTE LE SCELTE EFFICACI” – Fra gli interventi al convegno “Liberi di scegliere” tenutosi a marzo a Bolzano e ricordato da Giorgio Pastorino, è stato centrale quello dell’avvocato Geronimo Cardia, esperto di gaming e primo teorizzatore dell’effetto espulsivo del gioco legale determinato dai distanziometri della normativa locale ne “La Questione Territoriale”, edito da Gn media.
Anche oggi Cardia ci conferma che il problema riguarda altresì i distanziometri delle ormai tante leggi in materia concepite dalla Provincia di Bolzano.
“Tante le leggi della Provincia di Bolzano (13/92, 58/88, emendate con la 13/2010, la 10/2016) per i diversi canali distributivi di Awp (nei bar, nei tabacchi) e di Vlt nelle sale, ma un solo distanziometro viziato da effetto espulsivo.
Si tratta di un distanziometro viziato da effetto espulsivo imposto alle nuove realtà a partire dalla data di emanazione delle leggi anti-gioco legale (sostanzialmente dal 2010) e applicato alle realtà esistenti al termine del periodo di grazia concesso dalle stesse leggi. Lo sfratto è arrivato prima per le preesistenti Awp dai bar, e poi per le preesistenti sale Vlt.
I ricorsi hanno sospeso la chiusura delle sale ed al momento è in corso la Ctu richiamata in premesse”, ricorda il legale.
“In pieno duello giudiziario, nel 2016, viene emanata una nuova legge provinciale che dispone l’obbligo di espulsione dei tabaccai (anche in presenza della rilevata esistenza della legge 13/2010 e della legge 58/1988), aumenta i luoghi sensibili (aggiungendoli ad una lista che di per sé era sufficiente a vietare già l’intero territorio) e prevedendo inspiegabili proroghe all’entrata in vigore dell’espulsione, rinviandola al primo giugno 2018.
La situazione ha contribuito ad avere un territorio che attualmente accoglie offerta legale, ma a tempo per la scadenza delle richiamate proroghe o per le sospensive degli sfratti ottenute in tribunale.
Detto questo, si richiama la dottrina scientifica che chiaramente fa capire che un giocatore patologico ed un giocatore problematico non avrebbero problemi a percorrere 300 o 500 metri da un luogo sensibile pur di giocare. Si richiama anche la dottrina scientifica che giustamente fa notare che ove ad un vero distanziometro si sostituisca in concreto un divieto assoluto sull’intero territorio, come nel caso dell’effetto espulsivo, questo determinerebbe addirittura l’aumento della compulsività. Mentre i giocatori razionali potrebbero scegliere altre forme di gioco più accessibili e non censurate se non addirittura illegali”, sottolinea Cardia.
Per questo si rappresenta “che la normativa provinciale sta perdendo l’occasione di avvalersi di realtà di distribuzione di prodotti del genere da parte di operatori altamente qualificati quali i terzi incaricati della raccolta valutati dallo Stato che nel caso di specie dei tabaccai presentano addirittura una conclamata esperienza nella gestione di prodotti e servizi così importanti perché vicini a bisogni dei cittadini così delicati.
L’offerta illegale si è già interessata alla domanda di gioco dei cittadini della provincia, senza porsi tanti problemi in ordine a regole per contrastare il Gap.
I valori costituzionali della salute, del risparmio, dell’ordine pubblico, del gettito erariale, dell’impresa e del lavoro con l’effetto espulsivo sono a rischio. E questi aspetti non possono non far riflettere. Chiunque. Dentro e fuori le aule dei tribunali.
Aggiungo ora: vogliamo contrastare veramente il Gap? Puntiamo tutti sempre e fortemente sullo stimolo e lo sviluppo del senso critico della domanda di gioco”.
LA PERIZIA SULL’EFFETTO ESPULSIVO – L’effetto espulsivo chiamato in causa dall’avvocato Geronimo Cardia a proposito della normativa altoatesina in materia di Gap è al centro dell’ordinanza del Consiglio di Stato che alla fine di aprile ha prorogato al 21 luglio il termine per il deposito in Segreteria della relazione finale del consulente tecnico d’ufficio, professor Cesare Pozzi, docente di Economia dell’impresa all’Università Luiss Guido Carli, chiamato a verificarne la portata.
Il consulente – secondo quanto deciso dal Consiglio di Stato in risposta ai ricorsi di una serie di società attive nel gioco contro Provincia e Comune di Bolzano, e con l’intervento di ad opponendum di Codacons e Art. 32 – Associazione italiana per i diritti del malato – dovrà esprimersi anche sulle osservazioni e conclusioni dei consulenti di parte, dopo la trasmissione entro il 21 maggio “di uno schema della relazione alle parti o, se nominati, ai loro consulenti tecnici, e termine successivo fino all’11 giugno 2018 per la trasmissione delle eventuali osservazioni e conclusioni dei consulenti tecnici di parte”.
Infine i giudici hanno fissato una nuova udienza per la discussione delle cause nel merito al 15 novembre 2018.