L’avvocato Geronimo Cardia commenta la sentenza del Consiglio di Stato che sospende gli effetti dell’ordinanza sindacale sugli orari di raccolta di gioco a Novara. (GIOCONEWS NOVEMBRE 2016)

L’avvocato Geronimo Cardia commenta la sentenza del Consiglio di Stato che sospende gli effetti dell’ordinanza sindacale sugli orari di raccolta di gioco a Novara. (GIOCONEWS NOVEMBRE 2016)

“Sono diversi anni che gli operatori del gioco legale stanno tentando di mettere in evidenza, in tutte le sedi, l’inefficacia e la natura sproporzionata e discriminatoria delle misure interdittive e non meramente limitative del gioco legale. Questa decisione del Consiglio di Stato lascia ben sperare su quello che sarà il successivo pronunciamento di merito da parte non solo del Tar Piemonte ma anche degli altri Tar in cui risultino pendenti ricorsi simili”. Con queste parole l’avvocato Geronimo Cardia commenta l’ordinanza del Consiglio di Stato che sospende gli effetti dell’ordinanza sindacale sugli orari di raccolta di gioco a Novara.

Prima del Consiglio di Stato, l’istanza con oggetto la sospensione degli effetti dell’ordinanza di Novara era stata rigettata dal Tar Piemonte. Il provvedimento impugnato stabilisce come fasce orarie di funzionamento degli apparecchi Awp e Vlt quella dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 24.

Dopo poche settimane dalla sospensione degli effetti della simile ordinanza di Venezia ad opera del Tar Veneto, è toccato adesso al più alto organo di Giustizia amministrativa pronunciarsi in sede cautelare sulla potenziale fondatezza dei motivi di annullamento del provvedimento oltre che sull’esistenza di un rischio di lesione degli interessi dei soggetti destinatari del provvedimento impugnato.

“Quasi la totalità dei provvedimenti comunali contenenti limitazioni orarie sono suscettibili di annullamento da parte della Giustizia amministrativa. L’incuranza della salvaguardia degli equilibri occupazionali, la riduzione di oltre il 50 percento delle ore giornaliere da poter dedicare alla raccolta di gioco, l’applicazione delle limitazioni solamente ai punti vendita con attività prevalente ma non a quelli con attività non prevalente: questi sono alcuni degli elementi che rendono le ordinanze sindacali sugli orari di gioco illegittime”, prosegue Cardia. “E’ come se, considerato l’arco di un anno, si imponesse all’esercente di chiudere la serranda della propria attività a giugno dovendo però supportare i costi dell’attività per tutti i 12 mesi e ciò è inaccettabile”.
“Bisogna rendersi conto una volta per tutte che l’esigenza di tutela e di protezione degli investimenti operati dalle imprese del gioco legale assicurano il perseguimento di interessi generali quali la salute, il risparmio, l’ordine pubblico ed il gettito erariale. Chi non vede garantiti i propri investimenti o non li compie o li compie altrove e ciò a danno della tutela del lavoro e della ricchezza dei nostri territori”, conclude l’avvocato.


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